RECENSIONE. Dagli etruschi alle nostre tavole, pasta per tutti i gusti
La pasta, ad oggi simbolo per eccellenza della tradizione culinaria italiana, ha origini antichissime
Possiamo trovare alcune testimonianze di paste alimentari già nel mondo etrusco: guardando alcuni rilievi presenti sulla tomba della Grotta Bella (nella necropoli etrusca di Cerveteri, risalente al IV secolo a.C.), si troveranno raffigurazioni di strumenti ancora oggi in uso per la sua lavorazione, come la tavola spianatoia, il matterello e la rotella per il taglio dei bordi.
Anche se non ci sono dati certi riguardo l’utilizzo di tali utensili, gli studiosi hanno supposto che gli etruschi preparassero qualcosa di simile alle lasagne di farro.
Cercando un riferimento nella letteratura, possiamo trovare i primi rimandi alla pasta nei testi degli autori classici greco-romani: Aristofane, Orazio e Cicerone hanno usato i termini làganon (greco) e laganum (latino) per riferirsi a un impasto di acqua e farina, tirato e tagliato a strisce. Ancora oggi, nel sud Italia, lagana è una parola usata per descrivere la pasta “a nastro”, conosciuta ai più anche come lasagna o tagliatella.
Se la preparazione della pasta fresca è riconducibile ai greci, per le origini della pasta secca dobbiamo spostarci in Medio Oriente, dove troveremo Itrija; è infatti questo il termine che nei testi musulmani del X secolo stava a indicare “un cibo di farina in forma di fili”. L’ipotesi ad oggi più avvalorata è che la pasta secca sia stata introdotta in Sicilia a seguito dell’invasione araba. I lunghi viaggi nel deserto e la mancanza di acqua ne hanno reso indispensabile l’essiccazione per destinarla alla lunga conservazione, e da lì il via alla diffusione nei porti del Mediterraneo.
Tornando al presente, la pasta per gli italiani non è un semplice alimento, bensì un elemento integrante della cultura popolare. Semplice, ma tradizionale: il clima che si crea nell’unirsi a tavola davanti ad un bel piatto di spaghetti, maccheroni o quel che sia, è entrato nell’immaginario collettivo della convivialità tipica del nostro paese.
Anche se il maggior consumo resta quello di pasta secca per comodità di conservazione, in Italia la pasta fresca resta un importantissimo sinonimo di qualità e sono davvero tanti gli italiani che, come da tradizione, la preparano direttamente in casa. In alternativa ci si affida ai pastifici, che oltre alle sapienti mani di chi ci lavora possono utilizzare anche apposite macchine per pasta fresca per ottenere forme e dimensioni perfette e ridurre i tempi di preparazione.
Ripiena o servita con un buon condimento, non delude mai e la bella figura è assicurata: da un semplice pranzo a una cena per festeggiare un’occasione speciale, ci si alzerà da tavola sazi e soddisfatti.
E mentre ne parliamo… ci viene già fame!