“Taranto città europea, un grazie alla cittadinanza attiva”
Nota stampa dell’Associazione cittadina “Verdi di Taranto”
Intendiamo ringraziare i comitati per l’impegno profuso nell’allertare le istituzioni europee attraverso le petizioni sull’inquinamento di Ilva ed Eni. Attraverso il loro lavoro determinato e competente svolto per anni, è venuta a Taranto la delegazione della Commissione “Petizioni” del Parlamento europeo che ha incontrato le aziende, le istituzioni, i sindacati e gli organismi datoriali, i promotori – comitati e una cittadina – e altre realtà locali che potevano fornire informazioni utili.
La cittadinanza ha finalmente avuto l’occasione di esprimere non solo le preoccupazioni ma anche la volontà di costruire alternative. La presidente Cecilia Wikstrom si è complimentata per la competenza e per la capacità propositiva dei comitati ed ha raccomandato vivamente alle istituzioni e alle imprese italiane di coinvolgerli nei processi decisionali. Per quanto riguarda le istituzioni, prendiamo atto della scelta del sindaco neo eletto di non partecipare agli incontri, nonostante fosse atteso.
Peraltro è risultato assente per l’intera durata della visita anche l’onorevole Cozzolino del Pd, componente della stessa delegazione europea. A questo punto, viene il dubbio che il Pd italiano volesse evitare di incontrare coloro che attendono risposte su inquinamento, bonifiche, tutela del lavoro, prospettive future. Confidiamo che la Commissione “Petizioni” continuerà a lavorare per il rispetto della normativa ambientale, come ha promesso la presidente durante la conferenza stampa.
Come Verdi Taranto ci impegneremo a sostenere ancora la battaglia di civiltà al fianco dei comitati e i cittadini, per riportare Taranto in Europa, perchè la normativa ambientale venga rispettata; inoltre vogliamo invitare il sindaco a seguire le procedure affinché il nostro territorio riceva i fondi per le “aree di crisi industriale complessa” previsti dall’Unione Europea e già richiesti dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Rammentiamo allo stesso Melucci e al presidente della Regione Puglia Emiliano, che la cosiddetta “foresta urbana” ipotizzata nel quartiere Tamburi potrebbe, forse, influire sulle concentrazioni di CO2 come richiesto dalle normative sulla qualità dell’aria, ma poco risolverà rispetto ai pericolosissimi inquinanti sversati sia in aria che in mare e nella falda dalla vicina area industriale, che continua a produrre in violazione delle prescrizioni AIA e che richiederebbe in breve tempo la bonifica dei suoli delle aree interessate dagli stessi interventi di rigenerazione urbana.