TARANTO. La Libreria Gilgamesh, ospita la presentazione del saggio “A me piace il Sud” (Armando Editore), scritto da Alessandro Cannavale e Andrea Leccese

TARANTO. La Libreria Gilgamesh, ospita la presentazione del saggio “A me piace il Sud” (Armando Editore), scritto da Alessandro Cannavale e Andrea Leccese

Giovedì 27 luglio 2017 a partire dalle ore 18.30

Il saggio  è di particolare interesse sia perchè si occupa di sud, offrendo una prospettiva interessante e innovativa da cui guardare alla questione meridionale, sia perchè dedica un ampio spazio alle questioni ambientali tarantine.

 

L’incontro sarà moderato dal prof Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink. INGRESSO LIBERO.

Riportiamo il commento al saggio del giornalista Peter Gomez: “Un libro onesto, crudo nella disanima dei problemi e coraggioso nel proporre soluzioni. Non ci sono altre parole per definire questo saggio.

I due autori ci raccontano il Sud per come è. Non imbrogliano quando spiegano, per esempio, che le organizzazioni mafiose vengono spesso viste da molti cittadini non come nemiche, ma come soggetti in grado di sostituirsi a uno Stato che non c’è.

Non fingono quando raccontano come il nostro Mezzogiorno abbia bisogno non tanto o non solo di investimenti, ma di una classe politica in grado di non rubare e di immaginare un futuro diverso.

In A me piace il Sud le straordinarie opportunità offerte da queste regioni vengono elencate tutte. Questo libro indica una strada. Conviene a tutti pensare di seguirla”.

Gli autori:

Alessandro Cannavale (Bari, 1977) è ingegnere e ricercatore universitario nel campo dei nanomateriali e dei dispositivi innovativi per l’efficienza energetica. Cura un blog meridionalista su ilfattoquotidiano.it e collabora con la testata giornalistica Basilicata24.it

Andrea Leccese è nato a San Severo (FG) nel 1976 e vive a Bari. Tra le sue pubblicazioni: Le basi morali dell’evasione fiscale (2008), Innocenti evasori (2012), Inciucio forever (2014), Maffia & Co. (2016). Nel 2009 ha vinto il Premio Nazionale “Paolo Borsellino”.

 

 

viv@voce

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