Emulazioni dalla rete. Bambini sempre a rischio

Emulazioni dalla rete. Bambini sempre a rischio

Il caso di una bimba di 8 anni della Florida morta dopo aver tentato di ripetere un “gioco” visto su YouTube

Beve acqua bollente con una cannuccia e muore dopo mesi a causa di problemi respiratori.

 

Lo “Sportello dei Diritti”: genitori e affidatari prestino maggior attenzione all’utilizzo da parte di minori di smartphone, pc e tablet

Internet ormai è diventata anche sinonimo di emulazione, di tentativi di ripetizione di esperienze di altri troppo spesso inutili, pericolose e finanche letali.

Ma quando ciò viene fatto da bambini che per loro natura sono “irresponsabili” gli episodi dannosi aumentano esponenzialmente. Uno degli ultimi casi eclatanti riguarda quello che è accaduto ad una bambina di otto anni originaria della Florida, lo stato meridionale degli USA.

Il solito gioco per sfida le sarebbe stato fatale dopo un’agonia durata mesi. La piccola sarebbe morta per le conseguenze delle ferite riportate dopo aver bevuto acqua bollente da una cannuccia. Il fatto è avvenuto lo scorso marzo, ma la bimba è morta qualche giorno fa, dopo aver riportato gravissimi problemi respiratori.

Secondo quanto raccontato dalla madre, dopo aver visto un video su YouTube di qualcuno che beveva appunto acqua bollente con una cannuccia, la piccola aveva deciso di fare una scommessa con la cuginetta e di provare a fare la stessa cosa.

È finita in ospedale con gravi ustioni interne e i medici le hanno praticato una tracheotomia.

La bambina non si è mai ripresa completamente, fino all’ultima crisi respiratoria che le è stata fatale. Insomma, l’ennesima tragedia determinata dalla rete, ma anche un nuovo fattaccio che ha visto come protagonista un bambino, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”.

Questi eventi dovrebbero servire da monito a genitori e affidatari dei più piccoli, perché accadono quasi sempre per la distrazione di costoro che lasciano i bambini, anche in tenera età, alla mercè di smartphone, pc e tablet.

Maggiore attenzione e una più severa e regolamentata gestione del loro utilizzo, potrebbero sicuramente evitarli.

Gabriella Miglietta

viv@voce

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