TARANTO. Operatore del 118 aggredito nella tarda mattinata dell’altro ieri nel rione Tamburi
Nota stampa di Angelo dott. CARUCCI, Vicepresidente regionale SNAMI
Un’automedica del 118 è intervenuta sul luogo in cui era avvenuto un incidente tra un’auto e una moto, quest’ultima guidata da una ragazza di 14 anni che, al momento dell’arrivo dei soccorsi, era a terra e presentava un trauma cranico e maxillo-facciale.
Secondo quanto riferito dalla Asl di Taranto, che stigmatizza l’aggressione, il team intervenuto, composto da una dottoressa, un’infermiera e un autista soccorritore, come da specifico protocollo internazionale, “agendo con la massima professionalità nelle modalità più opportune nell’esclusivo interesse dell’infortunata e della sua salute, prestava le prime cure sul posto, per trasportarla solo in un secondo momento, in tutta sicurezza, al Pronto Soccorso”.
Una modalità di intervento, tuttavia, “che provocava un’incontrollata ed assolutamente inopportuna reazione da parte di alcune persone presenti, tra cui, pare, anche familiari della ragazza: la piccola folla presente prima investiva gli operatori del 118 con una raffica di invettive, poi aggrediva fisicamente l’autista-soccorritore, intento ad invitare tutti alla calma, che veniva spinto e fatto cadere a terra, e qui preso ripetutamente a calci e pugni alla testa e al torace, mentre la dottoressa veniva minacciata di morte”.
LE PAROLE DELLO SNAMI
Il sindacato nazionale autonomo medici italiani della Regione Puglia, esprime la propria solidarietà agli operatori sanitari vigliaccamente aggrediti ieri al rione Tamburi.
Non è la prima e forse non sarà l’ultima aggressione fisica e verbale contro chi si occupa con professionalità e abnegazione nella sanità pubblica. Chiediamo, pertanto, a tutte le istituzioni un impegno forte e chiaro che permetta l’espletamento dell’assistenza sanitaria in un’atmosfera civile e serena.