Il ritorno dei forum sui social all’ombra delle elezioni politiche del 2018

Il ritorno dei forum sui social all’ombra delle elezioni politiche del 2018

Al giorno d’oggi ormai quasi tutti gli italiani hanno un dispositivo per collegarsi a internet, per andare sui social, per interagire con gli altri

Nella “peggiore” delle ipotesi, solo i più anziani non si sono mai avvicinati a questo mondo. Per il resto, l’accesso alla rete è ormai capillare e l’iscrizione ai social network va praticamente a pari passo. E tra poco ci sono le elezioni.

Intendiamoci, anche cinque anni fa la tornata elettorale è stata ampiamente giocata anche sul filo dei WiFi e dei 3G, ma oggi è un po’ diverso, ci sono “virtualmente” tutti gli elettori e i partiti (o movimenti) hanno affinato le strategie di presenza online.

Più che altro, le agenzie a cui si rivolgono i partiti hanno elaborato tattiche più efficaci.

Tornando agli elettori, i dibattiti e gli scontri sui social sono ormai all’ordine del giorno, ma nel proprio pool di “amici” e “follower” il vero confronto scade spesso in scambi ermetici scanditi tra ironie e toni polemici, con l’attenzione rivolta a non fare “brutta figura” con la propria audience, rafforzando la propria posizione, identità, convinzione.

È la modalità stessa dei social che impone, vuoi per limiti di caratteri, vuoi per una inevitabile “invasione” di campo sul profilo di qualcuno, interventi in punta di piedi o, all’inverso, polemici e veementi. Il confronto alla pari non esiste.

Dunque all’alba della nuova tornata alle urne si avvisa una certa inversione di tendenza, con l’utenza dei social che scopre o riscopre l’esistenza di piattaforme di confronto alla pari dove non contano i like e non bisogna prestare attenzione a cosa penseranno gli amici di quello che stai dicendo. Parliamo dei forum di discussione, tipologia di interazione antesignana dei social network, quando ancora nessuno si azzardava a pubblicare i propri dati personali, ma solo la propria opinione.

È così che in particolare i forum politici vedono un ritorno di utenza, di partecipazione, sui propri canali e “thread”. Non solo, la modalità asincrona (“scrivo ora, torno a rispondere anche domani”), quasi anonima e alla pari con il resto dell’utenza ha mostrato o ricordato a molti una possibilità di confronto che può davvero dare la possibilità di comprendere un punto di vista diverso, per impreziosire la propria posizione o cambiarla radicalmente. Tornano così in auge anche i forum di discussione generalisti che avevano visto una fuga di utenza nel periodo del boom di Facebook e degli altri social.

In questi canali le “fake news” non sono mai state un problema perché la notizia non viene acriticamente inoltrata ai propri contatti, toni scandalistici sono guardati con sospetto. Insomma, c’è sia una utenza di qualità, ma anche un controllo “umano” da parte di gruppi di moderatori formati da iscritti esperti e con una certa “anzianità”. Niente censure automatiche quando si parla di certe tematiche, ma solo quando si esce dal seminato.

Certo, non è tutto rosa e fiori. Indubbiamente la penetrazione di questi canali è ridotta rispetto ai social perché è meno “appetibile”, perché non ci sono sistemi di ricompensa a suon di like, oppure perché la fruizione è spesso più complicata in quanto si tratta di siti che nella maggior parte dei casi non hanno app dedicate o sviluppate egregiamente come quelle dei social più famosi.

Resta da vedere se si continuerà a voler spendere parte del proprio tempo su questi canali anche dopo il passaggio elettorale.

 

Giovanna Trentadue

viv@voce

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