TARANTO. Il Turismo culturale, alimentare e sportivo fonte di benessere e profitto

TARANTO. Il Turismo culturale, alimentare e sportivo fonte di benessere e profitto

“Fare cultura d’impresa può diventare un ottimo catalizzatore per lo sviluppo turistico di questo territorio”

“Confindustria Sezione Industrie Alimentari, del Turismo e della Cultura non è una nuova sezione, ma una sezione più completa nata a giugno – riferisce la presidente Beatrice Lucarella –  e vuole mettere insieme il settore dell’Industria Alimentare del Turismo e della Cultura che  pur nelle loro singole peculiarità hanno un fil rouge che inequivocabilmente li lega se si vuol fare un discorso di territorio, di eccellenze produttive del territorio che diventano un connubio per il turismo e per la cultura”.

Da qualche mese il direttivo le ha dato il compito  di avvicinare e probabilmente a breve ci sarà un protocollo di intesa con la delegazione del Coni di Taranto proprio perché lo sport non soltanto è un valore ed è una manifestazione sportiva in sé,  ma è un catalizzatore ed un volano per il turismo. Le manifestazioni sportive che si svolgono a Taranto devono diventare rete e sistema  inscindibile con le attività produttive e ricettive del territorio.

“… perché poi l’ospitalità e la ricettività sono due entità separate ma che devono inscindibilmente stare insieme perché si faccia un’offerta coordinata, chiara, completa a 360 gradi anzi a 365, quanti sono i giorni dell’anno.

Ovvero ospitalità e ricettività devono essere all’altezza di nuovi turismi. Taranto deve presentarsi per le sue unicità. Lo sviluppo di un territorio avviene se tutto si muove in maniera armoniosa ed eccellente.

Il difficile non è solo arrivare a buone vette di accoglienza di flussi turistici ma rimanere in cima per qualità, cortesia, professionalità, accoglienza ed eccellenze enogastonomiche” conclude.

Siamo al Molo S. Eligio perché si è conclusa la tappa di Taranto del trofeo Optisud, che passa poi a Napoli.  E questo è stato  proprio un successo di armonia e di sistema, come ha auspicato la Lucarella.

“Un successo per i circoli velici tarantini che insieme, in perfetta sinergia hanno collaborato per la migliore organizzazione dell’evento. Un successo per enti e associazioni in patronage (tra cui Assonautica).

Un successo per il Molo Sant’Eligio, location strategica della kermesse con oltre 200 concorrenti e relativi optimist, carrelli e così via. Un successo per Federvela VIII zona, un successo per il comando marittimo sud Marina Militare.

Un successo per la Guardia Costiera. Un successo per la Città di Taranto che ha saputo ben accogliere gli ospiti provenienti da tutta Italia” ha entusiasticamente riferito Matteo Dusconi di Assonautica.

Ed evidentemente qualche giorno fa, non sarà stato un caso, se nell’Istituto Professionale “F.S. Cabrini” si è parlato di turismo sportivo subacqueo, con l’associazione Calipso Sub, perché gran parte del territorio si sta focalizzando sempre più sulla stessa questione e la scuola è un soggetto che può dare un contributo importante.

Per la Calipso Sub sono intervenuti Luca Pellicoro,  Rino Sanges, il medico Stefania Lotito e l’ex alunna del Cabrini, Andrea Mongelli ormai laureanda in Scienze Ambientali che sta preparando una tesi sui cavallucci marini.

L’immersione subacquea ricreativa è uno dei mercati del turismo in forte progressione e con un potenziale ancora inespresso nella destagionalizzazione. Quindi si stima che la capacità redditiva del turismo subacqueo possa essere elevata.

E Luca Pellicoro si è così espresso: “Visto che conosco il Cabrini da tanti anni e il suo indirizzo turistico, mi piaceva l’idea di mettere in evidenza più l’aspetto ricreativo dell’attività subacquea che noi auspichiamo proponendo dei corsi indispensabili per potersi immergere, visto anche che in diverse parti d’Italia e del mondo, l’attività subacquea permette una vera e propria professione nel turismo subacqueo, quindi si tratta a tutti gli effetti di un lavoro molto remunerativo, e può esserci un legame anche con altri indirizzi della scuola come il chimico-biologico e l’audiovisivo, cine e tv”.

A tal proposito c’è da dire che in effetti anche l’Istituto Cabrini si starebbe attrezzando meglio per il prossimo anno scolastico per rispondere alle richieste del territorio come quelle che abbiamo evidenziato in precedenza. I tradizionali indirizzi del Turismo, Chimico, Grafico, Audiovisivo e Aziendale (anche serale), presenteranno due nuovi corsi, e cioè “Sport e Benessere” e “Trasformazione Agroalimentare”.

Come ricordato da uno studio di qualche anno fa della Commissione Europea, lo sport ha acquisito progressivamente un elevato impatto economico e sociale contribuendo al valore aggiunto lordo dell’UE e dando lavoro a milioni di persone.

La continua evoluzione del mondo dello sport ha trasformato una semplice attività fisica, ludica, di svago e benessere in una vera e propria industria. Inoltre, lo sviluppo del settore sportivo è infatti connesso ad altri ambienti, che si servono dell’industria sportiva come piattaforma per fare business e quindi c’è bisogno di una qualifica professionale specifica ottenuta alla fine di un preciso percorso scolastico.

La qualifica  Operatore della trasformazione agroalimentare, invece permetterà di inserirsi presso aziende industriali e artigianali  della filiera agroalimentare, e di intervenire, a livello esecutivo, nel processo lavorativo di trasformazione dei diversi prodotti alimentari, con particolare attenzione a quelli tipici del territorio.

Il fine di tutto dunque è il benessere della persona e lo sviluppo di un territorio, quello tarantino, che non può più aspettare e deve rimboccarsi le maniche nel fare sistema valorizzando “sistematicamente” tutto quello che c’è da valorizzare, che è molto e che diversamente non frutta il dovuto, meritando molto di più di quello che attualmente sta raccogliendo in termini di profitto.

Vito Piepoli

 

 

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