SAVA. 1° MAGGIO 2013. OGGI ALLE 11.30, APPUNTAMENTO IN PIAZZA SAN GIOVANNI
Il Circolo di SEL celebrerà il 1 maggio con un gesto simbolico
Di questi tempi, in cui il lavoro scarseggia sempre più o è precario, ci siamo chiesti se avesse ancora un senso celebrare la sua festa: da qualche anno a questa parte, il 1 maggio è stato anche a Sava un giorno come gli altri, senza coccarde, comizi e celebrazioni (permetteteci una tirata d’orecchie a partiti, forze sindacali e amministrazioni comunali che si sono susseguite). Ci è venuta in mente di getto un’Italia che non c’è più: quella di migliaia di braccianti, operai, umili manovali per i quali il Primo Maggio era la festa per eccellenza, tant’è che spesso l’unico vestito elegante veniva tenuto in caldo per un matrimonio e per le celebrazioni della Festa dei Lavoratori.
Anni sono passati, ma i problemi rimangono, diversi rispetto a quelli di 50,60 o 100 anni fa ma non meno importanti: viviamo una fase drammatica, ma che è anche una clamorosa occasione per rimettere al centro la dignità delle persone e non più le logiche del mercato.
Pensiamo alla nostra provincia, dove il tasso di disoccupazione nel 2012 è stato del 13%, con percentuali allarmanti per quanto riguarda la disoccupazione giovanile e la quota di contratti a tempo determinato sul totale degli occupati: la crisi sembra aver riportato la situazione a prima del 2005, dopo anni di piccoli ma significativi progressi nei dati sull’occupazione;
Pensiamo alla fuga di giovani conterranei che, anche in possesso di titoli di studio importanti, decidono di cercare fortuna fuori dai confini regionali e nazionali: le politiche della Regione Puglia sperimentate in questi anni (borse di studio per master e dottorati di ricerca, bandi di Principi Attivi e del Piano del Lavoro) hanno significato tentativi importanti di venire incontro al problema, ma senza un coordinamento a livello nazionale ed una ripresa dell’economia rischiano di non bastare;
Pensiamo ad un territorio che deve riscoprire mestieri, intelligenze e bellezze e puntare su uno sviluppo sostenibile ed ecocompatibile.
Una situazione che non ci lascia tranquilli ma che dovrebbe essere affrontata come una delle priorità dalla Politica: perché la nostra Repubblica (fondata, come ci ricorda la Costituzione, proprio sul lavoro) è entrata in crisi proprio quando il lavoro ha cominciato ad essere non più un diritto ma un favore o un lusso, perché non può esserci democrazia senza l’effettiva partecipazione “di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Per questo, senza nessuna retorica, domani mattina alle 11.30 saremo in Piazza San Giovanni a Sava per celebrare non uno stanco rito, ma una festa che insieme al 25 aprile rappresenta il simbolo di un’Italia piena di dignità che non c’è più e che vogliamo sia un faro per l’Italia che vogliamo costruire.
Speriamo che siano tanti i cittadini, le associazioni e le forze politiche e sindacali che vorranno unirsi per festeggiare con noi.
Il Circolo “Cosimo Mancini”