Taranto. CONCERTI NEL CHIOSTRO. Inaugurazione con Iaia Forte e il quartetto Anema in «Napolide»

Taranto. CONCERTI NEL CHIOSTRO. Inaugurazione con Iaia Forte e il quartetto Anema in «Napolide»

Amici della Musica Arcangelo Speranza, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto. Dal 5 al 22 giugno, ore 21, Chiostro dell’ex Convento di Sant’Antonio

Quattro concerti da camera nell’incantevole chiostro dell’ex Convento di Sant’Antonio. La musica di qualità sposa la bellezza di uno dei luoghi più affascinanti di Taranto per un connubio artistico che vede insieme gli Amici della Musica Arcangelo Speranza e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto. L’iniziativa è stata presentata dall’architetto Augusto Ressa della Soprintendenza e da Paolo Ruta, presidente degli Amici della Musica.

Saranno il quartetto Anema e l’attrice Iaia Forte, la bionda più drammatica del cinema italiano, con più di quaranta pellicole all’attivo, tra cui il film premio Oscar «La grande bellezza» di Paolo Sorrentino, ad inaugurare i «Concerti nel Chiostro» con «Napòlide», per dirla col titolo di un libro dello scrittore partenopeo Erri De Luca, fonte ispiratrice dell’appuntamento in programma martedì 5 giugno nell’ambito della 74a Stagione degli Amici della Musica Arcangelo Speranza, associazione che torna nell’ex Convento di Sant’Antonio dopo la felice rappresentazione del «Barbiere di Siviglia» lo scorso anno per il Giovanni Paisiello Festival.

Iaia Forte incontrerà Marcello Corvino (violino), Massimo De Stephanis (contrabbasso), Fabio Tricomi (oud, mandolino, tammorra, tonbak, darbuka) e Biagio Labanca (chitarra) perché come loro si sente «napòlide», figlia di un Sud che, per citare Erri De Luca, «innesta nel sistema nervoso un apparecchio cercapersone che inculca in tutti i suoi». Il progetto musicale e discografico degli Ànema nasce sul terreno del grande patrimonio musicale napoletano, che viene percorso su due direzioni dello stesso binario, il passato ed il presente.

E accanto all’esecuzione di classici quali «Era de maggio», «Reginella», «‘O sole mio» e l’omaggio al grande Renato Carosone con «Tu vuo’ fa’ l’americano» e «‘O sarracino», «Napòlide» include musica originale degli Ànema, nata dalla vena creativa di quattro musicisti il cui passato e la cui tradizione si innesta nel «sistema nervoso» di cui parla Erri De Luca per generare nuova musica.

I «Concerti nel chiostro» proseguiranno martedì 12 giugno (ore 21) con il Due Mondi Trio composto da Giacomo Rotatori (fisarmonica), Vanessa Scarano (clarinetto) e Giuseppe Ettorre (contrabbasso) per una sinestesia di suoni, colori e sensazioni alimentata dal gusto trasgressivo dell’improvvisazione e della contaminazione, elementi che caratterizzano il percorso artistico di quest’ensemble cameristico di matrice classica.

Si ascolteranno riletture di autori ottocenteschi come Gioachino Rossini (una Tarantella e arie dall’Italiana in Algeri e dalla Cenerentola) e Giovanni Bottesini, composizioni del padre del «tango nuevo», Astor Piazzolla (Contrabbajando, Chiquilin De Bachin, Libertango e Oblivion), una pagina di Riz Ortolani (Fantasma d’amore) e brani contemporanei di Marco Pacassoni (Trip Trap) e dello stesso Ettorre (Don Jose), oltre a musiche della tradizione kletzmer.

Seguirà, lunedì 18 giugno, il recital pianistico di Alberto Ferro, il ventiduenne concertista siciliano che nel 2015 ottenne il premio del pubblico e il premio per il più giovane finalista italiano all’International Piano Competition «Arcangelo Speranza» e il secondo premio della critica speciale Haydn al Ferruccio Busoni, oltre a vantare un curriculum artistico di prim’ordine nonostante la giovane età. Ferro eseguirà un raffinato programma che si aprirà con la Sonata n. 6 op. 10 n. 2 di Beethoven e proseguirà con Kleisleriana op. 16 di Schumann per chiudersi con Tre movimenti da Petruška di Stravinskij.

Chiusura dei «Concerti nel Chiostro» venerdì 22 giugno con un progetto sull’universo delle Variazioni Goldberg dal titolo «Bach 3.0» che vede insieme il tastierista Jacopo Raffaele e il trombettista tetraplegico Vincenzo Deluci, tornato a suonare lo strumento – dopo l’incidente stradale del 2006 – grazie all’utilizzo di una slide trumpet. Dall’incontro tra i due musicisti è nata l’idea di uno spettacolo nel quale la celebre pagina bachiana viene proiettata nel futuro esplorando mondi sonori possibili in una continua ricerca dell’atmosfera e del suono giusto per ogni variazione.

Il costo dei biglietti del singolo concerto è di euro 15 (ridotti 12 euro). Info e prevendite 099.7303972 www.amicidellamusicataranto.it.

 

viv@voce

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