S.P. 127 “MONACIZZO – LE CONCHE” (FRAZIONE DI TORRICELLA). PINETA TRASFORMATA IN DISCARICA DI RIFIUTI DI OGNI GENERE!

S.P. 127 “MONACIZZO – LE CONCHE” (FRAZIONE DI TORRICELLA). PINETA TRASFORMATA IN  DISCARICA DI RIFIUTI DI OGNI GENERE!

I residenti di Monacizzo piccolo centro della frazione di Torricella, da qualche tempo ormai lamentano una grave situazione igienico sanitaria derivante dalla presenza di rifiuti di ogni genere scaricati da “barbari ignoti” all’interno di una pineta e in parte sulla carreggiata, in direzione della zona balneare “Le Conche” a circa 200 metri dall’abitato

Dopo essermi recato sul posto, ai fini di una verifica dello stato dei luoghi, ho potuto constatare l’effettiva presenza di scarti vegetali (tronconi di palme) bottiglie in vetro, lattine, taniche e bottiglie di plastica,pneumatici,lavandini,inerti di costruzioni e soprattutto buste in cellophan contenenti avanzi alimentari  sparsi all’interno  della pineta, ma anche  in prossimità della carreggiata a consistente traffico veicolare. Soprattutto i rifiuti alimentari,  che a detta dei residenti giacciono già da tempo ed aumentano sempre più di volume, e che  a causa  della fermentazione indotta dal caldo, sprigionano dei gas maleodoranti che raggiungendo l’abitato rendono l’aria irrespirabile e costringono gli abitanti a non uscire dalle loro abitazioni.

Tutto ciò accade prevalentemente a causa della mancanza di senso civico da parte di coloro che, lasciando sul terreno residui di ogni genere concorrono al degradamento dell’ ambiente peggiorando la qualità della vita dei propri concittadini anche sotto il profilo igienico sanitario. Ribadisco ciò che spesso ho detto ossia: La difesa dell’ambiente ha necessità (come in questo caso) non soltanto dell’intervento degli Enti Pubblici, ma ciascun cittadino, deve concorrere, sia pure nel limite delle sue modeste  possibilità a questo grande sforzo comune, divulgando i principi di comportamento.

Se così verrà fatto, l’unione delle azioni e del comportamento di ciascuno darà immancabilmente i suoi frutti.

                                                                        Mimmo CARRIERI 

 

viv@voce

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