ILVA. DemA Crispiano interviene sui 2600 cassintegrati

ILVA. DemA Crispiano interviene sui 2600 cassintegrati

Nota stampa

“Dal primo novembre Ilva diventa Arcelor Mittal Italia e ufficialmente viene dichiarata la cassa integrazione  per circa 2.600 dipendenti ILVA dalla nuova gestione. Crispiano, a soli 5 km in linea d’aria dal siderurgico, che storicamente ha goduto del ritorno occupazionale legato ad Ilva, ad oggi piange i propri cassintegrati e i dipendenti incentivati ad andarsene.

Sono lontani i tempi degli alti  livelli occupazionali garantiti a crispianesi e non.

Siamo solidali e vicini a coloro che stanno vivendo questa triste vicenda personale, che sono stati estromessi dal posto di lavoro e  che da oggi dovranno barcamenarsi come possono per riuscire a onorare i propri mutui e mantenere le proprie famiglie. 

La tanto sbandierata certezza, mostra i propri limiti ed a farne le spese siamo sempre noi cittadini. Certo che, se invece che puntare sullo sviluppo industriale oramai al capolinea di un azienda inquinante e obsoleta, si fosse cercata un’ alternativa economica svincolata dal ricatto dell’acciaio, compatibile con la naturale vocazione del nostro  territorio, oggi forse quegli operai avrebbero di che pagare i propri mutui e soprattutto non avremmo livelli di disoccupazione così catastrofici.

Ciò che più ci colpisce è il silenzio assordante di un’amministrazione a Cinque stelle che ha fatto della chiusura e del reimpiego degli operai, il suo cavallo di battaglia. Ma oggi il sindaco  Luca Lopomo  tace. Qualche fioca  dichiarazione di circostanza arriva  invece dall onorevole Ermellino, che ha girato le spalle alle vertenze del suo territorio , allineandosi alle scelte di governo e giustificando sui social tali scelte con messaggi da copia e incolla.

La stessa parlamentare assente ingiustificato anche al sit in in difesa dei 300 posti di lavoro persi a TP (Teleperformance) per effetto del decreto dignità. Ormai si parla di un  “Tradimento” dei 5 stelle, il movimento si era proposto a garanzia della salute dei cittadini e dei livelli occupazionali, ma oggi sul banco di prova fa acqua.

Al governo con il trucco sbavato dell’Addendum la nuova Proprietà  ha proposto un concentrato di inutili ovvietà.

Sono così state cedute  alla nuova proprietà Ilva,  sia la salute che il lavoro ma anche la speranza di cambiamento di cui si ritenevano esclusivi garanti i Cinque Stelle, il tutto condito da una immunità penale che non ha precedenti e pone al riparo da responsabilità. 

La sensazione è quella di essere caduti dalla padella alla brace e guardando il cielo di Taranto in questa prima notte di Arcelor Mittal, le temperature di questa fucina sono davvero alte, come le fiamme sprigionate dagli impianti!”

viv@voce

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