SAVA. APPROVATO IL CONSULTIVO DEL BILANCIO 2012

SAVA. APPROVATO IL CONSULTIVO DEL BILANCIO 2012

Dal consigliere delegato “addetto stampa e affari istituzionali” Gaetano Leo, riceviamo e volentieri pubblichiamo
FOTOGRAFIA DI UNA DIFFUSA SOFFERENZA ECONOMICA FINANZIARIA

Il Consiglio Comunale del 9 maggio si è svolto in un clima di crescente disagio sociale, sfociato in una clamorosa protesta sotto il portone d’ingresso del Comune. Come era prevedibile le opposizioni hanno subito colto l’occasione per chiedere conto di quanto stesse accadendo, ponendo al Sindaco e a tutta la Giunta comunale chiarimenti in merito alla questione. Il sindaco Iaia ha ribadito in Consiglio quanto già aveva dichiarato nei giorni scorsi in merito a questa dolorosa vicenda. Sempre più espressione di una crisi economico-sociale che spinge a gesti sempre più estremi, segnalando una crisi occupazionale sempre più difficile da arginare, e che non può essere scaricato sugli enti locali, che non dispongono ne di risorse, ne di strumenti per far fronte a questa tremenda emergenza.

La seduta consiliare proseguiva con l’esposizione del rendiconto di bilancio, dove erano illustrate le crescenti difficoltà economiche finanziarie che vedono gli enti locali sempre più “ingessati” soprattutto a causa della drastica riduzione dei trasferimenti erariali, che nel nostro Comune sono passati in un triennio da poco più di 3milioni di euro agli attuali 370mila euro.

L’analisi delle principali poste tributarie del Comune di Sava ha evidenziato, infatti, che nonostante gli sforzi dell’Amministrazione per ridurre i costi e gli sprechi, mostra una situazione di diffusa sofferenza finanziaria che getta ombre pesanti sullo stesso bilancio di previsione del 2013.
Un vero e proprio rebus politico-finanziario che pone gli enti locali in una condizione d’incertezza e che scarica quasi interamente sui Comuni i costi economici e sociali del

“Risanamento” che l’Amministrazione Statale non vuole o non riesce a fare.
Esaminando le principali voci di bilancio e possibile notare come accanto alla “violenta” riduzione dei trasferimenti erariali, anche le altre entrate sono poste in discussione: l’ ICI (Imposta comunale sugli Immobili) che nel 2011 con l’esclusione della prima casa aveva avuto un accertato di 1.218.000 euro, mentre con l’introduzione dell’IMU che comprendeva un parziale gettito dalla prima casa ha dato un gettito di poco più di 2mln di euro. Ora questa imposta è posta in discussione, e nel cd “governo delle larghe intese” c’è chi la vuole abolire, chi rimodulare, e per non far torto a nessuno se ne studia un rinvio a data da destinarsi.

E senza uno stanziamento di risorse alternative diventa un esercizio altamente aleatorio “immaginare” dove andare ad attingere queste ulteriori risorse che verranno meno. La Tarsu e su livelli pressoché costanti nel 2011, infatti, ha dato un accertato di 1 mln e 656 mila euro, mentre nel 2012 l’accertato è stato poco più di centomila euro, pari cioè a 1.755.917,94 euro.
I trasferimenti statali, al contrario sono stati i più pesantemente tagliati, come abbiamo già segnalato sopra, e che nel nostro comune per 2012, se ne preventivavano 8oo mila e ne sono stati accertati solo 370 mila, ed appare difficile immaginare che possano crescere per il 2013.
Il Fondo sperimentale di Riequilibrio, il cui gettito è alimentato da quote derivante dalla fiscalità esercitata sugli immobili presenti sul territorio comunale, (dall’IRPEF sui redditi fondiari, imposta di registro e di bollo sui contratti di locazione il 30% dell’imposta di registro, del’ imposta ipotecaria e imposta catastali sui trasferimenti immobiliari e dalla cedolare secca sugli affitti, che nel 2011 aveva un accertato di 1.702.340, ha segnato nel 2012 un accertato di 1.029.720 euro, una contrazione di circa 700.000 euro, espressione lampante di un mercato immobiliare stagnante ( come dimostrano le tante case invendute sul nostro territorio).

In altre parole se sul nostro territorio non si comprano case, o non si affittano, o si affittano in nero, con la crisi economica in atto, difficilmente questa voce di gettito potrà aumentare, per cui non mi pare troppo difficile immaginare le “nefaste” conseguenze per le casse comunali.
A conferma di questi dati, aggiungiamoci quanto ha riferito il responsabile di ragioneria il Dott. Marino che in questo periodo il comune già aveva introitato 1.200.000 euro di trasferimenti, mentre quest’anno si è visto costretto a chiedere un anticipo di cassa per far fronte alle spese indifferibili. Mi sembra che ce ne sia abbastanza per giustificare le preoccupazioni di tutti gli amministratori locali, che devono fare i conti con una condizione d’incertezza assoluta sia rispetto alla capacita operativa dell’ente chiamati ad amministrare, sia rispetto alla loro capacità di programmazione.

Questo tipo di “federalismo” voluto e sostenuto dalla forze di governo premierà i comuni con molte seconde case e frequenti transazioni immobiliari, non certamente il comune di Sava con un mercato immobiliare stagnante (come dimostrano tante case invendute, o sfitte sul nostro territorio).

Le opposizioni, nel commentare il rendiconto di bilancio, ignorando tutto ciò, si rendevano protagoniste di una proposta che seppur condivisibile nell’auspicio, appariva strumentale nei mezzi economici finanziari proposti. La richiesta di “fare” qualcosa per attenuare la situazione di crescente sofferenza sociale ed occupazionale in cui versano le fasce meno agiate del paese, veniva subordinata all’utilizzo di parte dell’avanzo di Bilancio. La proposta dopo una lunga pausa con il Responsabile di Ragioneria, tesa a vagliarne proprio quest’aspetto, risultava per molti versi impraticabile. La maggioranza condividendone comunque lo “spirito”, proponeva e s’impegnava ad adoperarsi nel senso richiesto attraverso una ricerca di fondi da dedicare allo scopo nel redigendo bilancio di previsione.

Quando tutto sembrava viaggiare nella direzione auspicata dalla maggioranza e dalle opposizioni, le parti tornavano a non incontrarsi. Le opposizioni, infatti, continuavano a reiterare la richiesta di vincolare la mozione d’impegno all’avanzo di Bilancio 2012.

A questo punto la maggioranza presentava una sua mozione d’impegno politico programmatico, poi votata dalla maggioranza e da un consigliere d’opposizione, e cosi come era nell’auspicio di tutta l’assemblea consiliare si ribadiva l’impegno dell’Amministrazione Iaia “ a ricercare nel redigendo bilancio di previsione, fondi da destinare ad interventi in aiuto alle fasce meno agiate, demandando alla Giunta i criteri e i modi d’intervento stesso”.

viv@voce

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