A Maruggio in scena “IL MIO INV(F)ERNO … vita da zingaro”
Con una storia della Porajmos, una parola rom che significa “devastazione”, inizia a Maruggio il “Premio Marubium”, la rassegna regionale di teatro amatoriale organizzata dal Comune di Maruggio in collaborazione con la compagnia teatrale La Filodrammatica Maruggese e FITA Puglia e con il patrocinio della Regione Puglia
Quest’anno il “Premio Marubium” è inserito nel progetto Radices realizzato dall’ATS del Comune di Maruggio, Carosino, Fragagnano e Monteiasi, con il contributo dell’Avviso sullo spettacolo dal vivo e le residenze artistiche (art. 45 del D.M. 1 luglio 2014) – ambito teatro.
Con la parola Porajmos i rom e i sinti indicano lo sterminio del loro popolo perpetrato dal regime nazista, un “genocidio dimenticato” di cui, al contrario della shoah ebraica, restano poche tracce nella memoria collettiva, tanto che oggi è difficile persino stabilire il numero delle vittime.
Una di queste fu il pugile professionista Johann Wilhelm Trollmann, detto Rukeli, che nella Germania nazista osò sfidare e sbeffeggiare il regime e la sua retorica, fino a subire la deportazione ed essere ammazzato in un campo di concentramento. Di etnia Sinti, è stato un grande pugile, tra l’altro campione nazionale dei pesi mediomassimi, ma soprattutto un grande uomo che non piegò mai la testa e mai rinunciò alla sua dignità.
Alla storia di Rukeli è dedicato lo spettacolo teatrale “IL MIO INV(F)ERNO… vita da zingaro” che, in occasione della “Giornata della Memoria”, domenica 27 gennaio andrà in scena al Cine Teatro Impero di Maruggio con sipario alle ore 20.00. Biglietto € 5 (ridotto €3) con info e prenotazioni contattando Amadia 3408756886 o Valeria 3804381842. Lo spettacolo è compreso nel cartellone del “Premio Marubium”.
Johann Wilhelm Trollmann, detto Rukeli, era un pugile che boxava con una grazia ed un’eleganza che sarebbero divenute caratteristiche chiave del pugilato soltanto molti anni dopo con Muhammad Ali. Un artista che danzava sul ring in un periodo in cui i boxeurs si davano per lo più grandi cazzottoni senza troppa tecnica.
Ma siamo in Germania negli anni Trenta, e Rukeli è di etnia Sinti: per questo il regime nazista lo costringe prima a rinunciare al titolo e a smettere di boxare, dovrà divorziare per salvare la moglie e la figlia dalla persecuzione, sarà sterilizzato come tutti i sinti, per poi essere deportato in un campo di concentramento dove sarà vilmente ammazzato.
Johann ha lottato fino alla fine, lasciandoci una testimonianza che ci ricorda quanto sia importante resistere per la propria umanità e che ci racconta quanto sia folle e cieco l’odio razziale. Una storia di straordinaria attualità.
Lo spettacolo “IL MIO INV(F)ERNO … vita da zingaro”, prodotto da SICI ProgettAzioni Culturali in coproduzione con il Comune di Gioia del Colle, è scritto e diretto da Maurizio Vacca; in scena ci saranno Anna Maria Stasi, Anna Surico, Vanni La Guardi e Maurizio Vacca, ed è prevista la partecipazione di Toni Bia, Mario Caponio, Luca Cardetta, Silvano Donvito, Roberto Indellicati, Riccardo Petrera, Raffaele Ricciardi e Giuseppe Satti. La voce fuori scena è di Paolo Ruscitto di Radio Selene, le musiche originali di scena sono di C.F.F., mentre la progettazione grafica è di Valerio Pastore.
Maria D’Urso