TARANTO. Teatro Orfeo. “Indimenticabile Luis”. La musica e la figura di Bacalov raccontate da Giorgio Verdelli
Autore, regista e produttore di documentari e programmi musicali, abbiamo avvicinato ai nostri microfoni
“Il suo compito è il pilastro della serata, perchè descriverà il maestro Bacalov. Ha un ricordo particolare? Come si approcciava alla musica?”
“Per me è un grande onore ricordarlo, anche perché ebbi la fortuna di incontrarlo, lavorandoci insieme per un “Sotto le stelle” nel 1986, ero l’assistente degli autori del programma , e lui ne era direttore d’orchestra.
Una cosa che mi stupì era che si faceva chiamare Luis Enriques perché il Maestro si faceva chiamare con i suoi nomi di battesimo quando doveva fare gli arrangiamenti per così dire leggeri, come nelle collaborazioni con Pavone e Morandi, ed usava il nome di Bacalov, quando faceva i lavori classici, come ad esempio, quando ha fatto il Concerto Grosso dei New Trolls.
Il suo approccio con la musica era un approccio totale, lui non snobbava nulla. Passava dall’arrangiamento della “partita di pallone” o “fatti mandare dalla mamma”, e passava al tango argentino, o alle grandi colonne sonore.
Il tutto senza alcun tipo di snobismo, e questa cosa secondo me è la cifra della sua musica”.
Francesca Carucci