SAVA. Gara d’appalto pilotata. Chi sono i responsabili? La Guardia di Finanza oggi nel Comando di Polizia municipale
Oltre agli arresti odierni, nuovi scenari si stanno per aprire e accertarsi su altre responsabilità
Da una intercettazione telefonica. “Senta, qui tutti chiedono soldi. Dal dirigente dell’Ufficio tecnico, dai tecnici vari e assessori dei diversi rami. Come dobbiamo fare?” Dall’altra parte un emissario della compagnia privata della raccolta differenziata risponde: “Nessun problema per questo. Voi aumentate il tributo della spazzatura e i soldi escono per tutti”.
Questa è una delle tante intercettazioni ambientali degli inquirenti che indagavano sul Comune brindisino di Cellino San Marco e nei suoi rapporti con la Igeco, gestore privato che aveva in appalto il servizio della raccolta differenziata. Furono tutti arrestati. E’ da molto tempo che è questo il bancomat a cui possono attingere funzionari e impiegati comunali corrotti.
Oltre, s’intende, a parcelle dei professionisti gonfiate oltre misura, le quali nascondono ben altre verità. Ma di certo, e su questo non abbiamo fatto certo la scoperta dell’acqua calda, sono questi i due canali privilegiati che portano a “incontrarsi” chi deve controllare e chi è controllato. Sappiamo tutti benissimo che il servizio della spazzatura, con tutti i suoi svariati aumenti, verte esclusivamente sul tributo pagato al 100% dal contribuente. E qui, amaramente, non scappa nessuno.
E andiamo alla cronaca odierna la quale ha visto il nostro paese nell’occhio del ciclone con gli arresti di due professionisti facenti parte della Commissione comunale che doveva valutare le offerte della gara d’appalto indetta lo scorso anno e che ha visto vincitrice la ditta Lonoce con sede nella limitrofa San Marzano di San Giuseppe. Non ci allunghiamo per non essere noiosi oltre misura ma per gli inquirenti questa gara d’appalto è stata pilotata dall’ex presidente della Provincia jonica Tamburrano, esponente di Forza Italia, anche lui arrestato assieme al titolare della ditta sanmarzanese.
Ed è notizia di oggi che intorno alle 12.00 la Guardia di finanza ha fatto “visita” al Comando di Polizia municipale savese e da qui ha “acquisito” le carte che interessavano agli sviluppi dell’inchiesta.
Ricordiamo ai lettori che la reggente del Comando di piemme savese, Luigina Soloperto, è la responsabile amministrativa in tema di Ambiente ed Ecologia ed è strano, molto strano, che lei in qualità di controllore debba fungere anche da controllato. Ma questo succede, tristemente, a Sava.
Ed ecco che Dario IAIA si precipita con un comunicato stampa dicendo che “il Comune di Sava si costituirà parte civile nel processo a carico degli indagati” e cade dalle nuvole dicendo che “non ci saremmo mai aspettati nulla di simile, sempre che i fatti contestati vengano poi provati”.
Affermazione quest’ultima quasi a mettere in dubbio il lavoro degli inquirenti.
Le indagini proseguono e molto probabilmente, a Sava, qualcuno non farà sonni tranquilli in questi giorni a venire …
Giovanni Caforio