TARANTO. Mysterium Festival 2019. “I sette violini del Barone Pantaleo”. Il Barone che tanto volle e nulla strinse
Sabato 20 aprile, dalle ore 19 (tre repliche) a palazzo Pantaleo, nell’antica isola tarantina (rampa Pantaleo, corso Vittorio Emanuele II), va in scena la narrazione teatrale “I sette violini del Barone Pantaleo” di e con Giovanni Guarino, accompagnato dal violino di Francesco Greco, produzione Crest
Giuseppe Pantaleo, giovane rampollo della nobile famiglia tarantina, possedeva sette violini, opera dei maggiori liutai del ‘600 e del ‘700: Stradivari, Gagliani padre e figlio, Amati.
Nel 1906 decise di venderli tutti e sette, forse per rimpinguare le sue casse messe a dura prova da feste e… donne. Ebbe così inizio una trattativa che durò addirittura trent’anni e che lo vide impegnato con tanti e diversi personaggi. Solo nel 1936 riuscì finalmente a venderne quattro. Dei restanti tre violini si sono perse le tracce e agli eredi è giunta solo una vecchia custodia appartenuta ad uno di quei preziosi strumenti.
Dalle vicende del Barone, amante delle belle donne e che tanto volle e poco strinse, deriva un tipico detto tarantino: “’U Barone Pantaleo cchine d’or e de cammise sce affini’ cu ‘le ciancianelle appise”, ovvero “Il Barone Pantaleo ricco d’oro e di camicie rimase in mutande”.
Durata 45 minuti. Ingresso libero. Info: 099.7304422 – 392.9199935 (Orchestra della Magna Grecia).
Giovanni Guarino
Attore e operatore culturale, socio e vicepresidente della cooperativa Crest, è il responsabile del settore progettazione e animazione del territorio, con particolare attenzione alle utenze cosiddette deboli (infanzia, minori a rischio, anziani, detenuti, migranti).
Dal 1985 avvia una formazione sulla narrazione teatrale che si nutre nel tempo della complicità e dell’incontro con maestri quali Marco Baliani, Mimmo Cuticchio, Roberto Anglisani, maturando negli anni come narratore una ricerca originale intorno alla cultura e alle tradizioni di Taranto. Le sue storie si stagliano come quadri d’autore sull’affresco della Storia.
Non racconta della Città, ma, di più, ne è la voce. Così, Taranto parla e si rivela attraverso di lui.
Dal 2012 cura il laboratorio urbano del Crest, denominato “I neri per strada”, che vuole essere un luogo di partecipazione attiva, con regole di comportamento e di gestione, di sviluppo della fantasia, in grado di contaminare costruttivamente le giovani generazioni verso nuovi possibili modelli di vita consapevole e sostenibile.