SAVA. Via per Torricella. Un disastro fra i tanti disastri del manto stradale

SAVA. Via per Torricella. Un disastro fra i tanti disastri del manto stradale

Questo tratto è per davvero pericolosissimo

Dopo aver allertato, tra tutte le altre allerte tra l’altro, l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Saracino sul serio pericolo alla strada provinciale per Francavilla Fontana  al chilometro 3 dopo la salita del primo cavalcavia e di fatto riparato, questa volta ci spostiamo sul tratto di strada urbano che va dalla strada per Lizzano con la deviazione per Torricella.

 

Da questo inizio di strada, direzione Torricella, a una distanza di circa 500 metri la strada è un disastro. E non solo in questo tratto in questione. Ma è su questo punto che ci fermiamo. Buche vertiginose, evidenziate avanti ieri alle 7 su facebook e immediatamente chiuse tre ore dopo. Beh, di questo ne prendiamo atto. Nel bene, o forse nel male per alcuni, è un buon motivo che ci sia un giornale che allarma di un imminente pericolo. Calcoliamo che in questi giorni i centauri sfodereranno le loro moto e la meta, senza ombra di dubbio, è la nostra litoranea.

Quindi queste buche, se non fossero state chiuse in exstremis, avrebbero creato di sicuro qualche serio problema ai centauri, di sicuro alle loro motociclette. Una buca, evidenziata con il metro, profonda quasi 15 centimetri e larga una settantina di centimetri: da qui ipotizziamo il passaggio di una moto a velocità spesso sostenuta e immaginiamo la tragedia.

In questo raggio interessato, tra l’altro, c’è un imponente albero di pino d’Aleppo al fianco della cappella dedicata a San Michele, da cui prende il nome della contrada, le cui radici hanno invaso la carreggiata e creando delle pericolose cunette che destabilizzano la tenuta della strada alle autovetture.

Ad oggi che ben vengano le chiusure delle buche, quanto prima possibile. Ma siamo convinti che questi rattoppi non fanno dimenticare a nessuno il pericolo rappresentato da tutta la strada per Torricella, almeno fino al primo rondò.

Giovanni Caforio     

viv@voce

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