Bari. IL “GENERE” ENTRA TRA I PARAMETRI DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
Venerdì 21 e sabato 22 giugno 2019 Palace Hotel. Si terrà a Bari il convegno nazionale sulla medicina e la differenza di genere e di sesso, nel pieno rispetto del diritto alla salute promosso dall’Associazione Gruppo Italiano Salute e Genere GISeG in collaborazione con il Consiglio Regionale della Puglia
La Medicina di Genere, invece di essere tradotto con la Medicina della donna, rappresenta uno degli ambiti di ricerca che meglio esprime la complessità della vita dell’individuo.Genere, ambiente, stili di vita e condizioni socio-economiche influiscono, si sa, sulla salute dell’individuo condizionandone i percorsi diagnostici.
Per questi motivi il Gruppo Italiano Salute e Genere con il Consiglio Regionale della Puglia, convinti che riconoscere le differenze sessuali e di genere nella ricerca, diagnosi, prevenzione e cura rappresenti un‘evoluzione ormai ineludibile, hanno condiviso l’opportunità di riunire a Bari per due giorni (21 e 22 giugno) Medici, infermieri, Farmacisti, Fisioterapisti e Infermieri per un convegno nazionale sulla Salute di Genere. Saranno dunque Anna Maria Moretti la Presidente Nazionale GISeG – Pneumologa presso la Clinica Santa Maria Gruppo GVMe Mario Cosimo Loizzo il Presidente Consiglio Regionale, ad aprire i lavori dell’evento, rivolto a tutti e a ingresso libero con prenotazione, a cui seguiranno interventi degli Specialisti sul rapporto tra genere e salute, diversità e disuguaglianze,sugli impatti socio-economici della Medicina di Genere, nonché sulle innovazioni legislative.
Si parlerà anche di ricerca scientifica che subisce ancora fin troppi condizionamenti legati al genere. Infatti, nonostante l’incremento del numero di donne medico e dell’ancor più elevato numero delle donne che si iscrivono alla Facoltà di medicina, si è ben lontani da una concreta parità di diritti tra ricercatrici e ricercatori in ambito medico-scientifico.
A proposito di nuove normative, da gennaio 2018, è entrata in vigore in Italia la Legge sulla Medicina di Genere.Il cosiddetto DDL Lorenzin, in particolare l’articolo 3 denominato “Applicazione e diffusione della Medicina di Genere nel Servizio Sanitario Nazionale”, per la prima volta, garantisce l’inserimento del parametro “genere” nella medicina, necessario sia per la definizione di percorsi diagnostico-terapeutici che per la sperimentazione clinica dei farmaci. Un risultato inedito nel panorama giuridico nazionale ed europeo.
Per interpretare correttamente tutte le patologie è necessario, dunque, tener conto del genere che non riguarda solo il sesso degli individui ma anche criteri quali età, etnia, livello culturale, condizioni sociali ed economiche. Alcune Regioni Italiane hanno accolto il concetto di differenze di genere attraverso l’inserimento, nel Piano Socio-Sanitario Regionale, di specifici indicatori, la costituzione di tavoli tecnici, l’attribuzione di obiettivi di genere ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie, l’organizzazione di corsi di formazione e aggiornamento per medici ed operatori sanitari.
La salute e la medicina di genere sono oggi un obiettivo strategico sia per la sanità pubblica che per l’appropriatezza della prevenzione e della cura.
Nel corso dell’ultimo ventennio le politiche sanitarie nazionali e regionali hanno intensificato azioni di sensibilizzazione nei confronti delle differenze di genere. In Italia è operativa una rete per il sostegno della Medicina di Genere che,grazie alla collaborazione fra Centro di riferimento per la Medicina di Genere dell’Istituto Superiore di Sanità, Centro Studi Nazionale su Salute e Medicina di Genere e Gruppo Italiano Salute e Genere (GISeG) e all’adesione di FNOMCEO ed alcune Società Scientifiche, condivide obiettivi orientati alla ricerca scientifica, alla formazione di personale operante in ambito sanitario nonché all’informazione della popolazione.
Info e prenotazioni:
Tel. 080.5061372 – info@clabmeeting.it