LEGGE ANTICAPORALATO – CONTROLLI A TAPPETO NELLE AZIENDE.
CONFAGRICOLTURA PUGLIA: “IN QUESTO MODO SI FRENA L’ATTIVITÀ DELLE AZIENDE. LA NORMA VA MODIFICATA”
Nel pieno della raccolta ortofrutticola, alla vigilia della vendemmia, mentre le aziende agricole pugliesi sono al massimo dell’attività, partono i controlli anti-caporalato. “Abbiamo aziende grandissime praticamente bloccate – denuncia Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Puglia – È urgente una modifica di questa legge, che mortifica l’attività degli imprenditori onesti e mette a rischio la tenuta delle aziende stesse”.
Per la terza estate consecutiva, dopo l’approvazione della legge 199 del 2016, anche quest’anno sono partiti i controlli per verificare la correttezza delle relazioni di lavoro nel settore agricolo ed evitare ogni forma di sfruttamento.
“Nessuno discute che l’intento perseguito dalla legge sia condivisibile”, dice il presidente di Confagricoltura Puglia.
“La nostra organizzazione – spiega – è fra le poche a vantare un codice etico che obbliga tutti gli associati al rispetto delle norme in materia di lavoro, pena l’espulsione da Confagricoltura”.
Ma, aggiunge Luca Lazzàro, “questa legge è evidentemente basata su un pregiudizio nei confronti degli imprenditori agricoli, che oggi non ha più senso e che rischia di trasformarsi in un cancro per l’intero settore”.
La difficile situazione in cui si trovano le aziende, specie le grandi imprese esportatrici di ortofrutta in questo momento, attiene in particolare alle lungaggini burocratiche conseguenti ai controlli effettuati dagli ispettori dell’Inps. È questa la parte delle ispezioni che più danneggia le imprese.
“Tengono l’azienda bloccata per giorni – afferma Confagricoltura Puglia – in un momento della campagna particolarissimo. Per la raccolta delle produzioni orticole e della frutta, nostro prodotto di punta per l’export. Ma anche per la viticoltura è un danno. Siamo nella fase dell’acinellatura, la pulizia delle viti prima della vendemmia che partirà fra qualche settimana. E non possiamo rimanere a braccia conserte, noi e i nostri operai, mentre gli ispettori firmano scartoffie su scartoffie”.
Il rischio denunciato da Confagricoltura Puglia riguarda il fatto che molte aziende che hanno sottoscritto contratti con la grande distribuzione, italiana ed estera, non siano in grado di rispettare le scadenze e siano costrette a pagare penali salatissime, capaci di mettere a serio rischio la tenuta delle stesse aziende. A ciò si aggiunge l’impatto delle eventuali sanzioni penali e il loro inasprimento ad opera della legge 199.
Da tempo Confagricoltura chiede un intervento di modifica, in particolare nell’individuazione di un’innovazione nei servizi di intermediazione sul lavoro, di potenziamento della rete di trasporto pubblico nelle aree rurali, nel sistema di vigilanza dell’immigrazione.
“Lo Stato ha puntato molto sulla Rete del lavoro agricolo di qualità – spiega il presidente Lazzàro – pensando che potesse rappresentare un punto di equilibrio. Ma così non è. E infatti sono pochissime in Puglia le aziende che hanno risposto. Perché i requisiti di accesso sono eccessivamente rigidi, perché gli imprenditori temono un inasprimento dei controlli, perché mancano incentivi”.
Confagricoltura Puglia ritiene che per combattere efficacemente lo sfruttamento del lavoro in agricoltura sarebbero necessari interventi di alleggerimento sulla pressione fiscale sul lavoro, una riforma e semplificazione delle procedura amministrative, il miglioramento dei meccanismi di sorveglianza e dei sistemi sanzionatori.
“Una ricetta semplice e perfettamente condivisibile – dice Lazzàro – che il solito pregiudizio nei confronti dell’impresa impedisce di attuare”.