Taranto. “C’ERA UNA VOLTA L’ACCIAIO”. CONFRONTO A PIÙ VOCI SU AMBIENTE E SALUTE ORGANIZZATO DALL’ISDE
I Medici per l’Ambiente si chiedono: “Che mondo vogliamo lasciare ai nostri figli?”
È un momento particolarmente difficile per Taranto, ancora una volta. Serve garantire, insieme, salute e lavoro, tutti si affannano a ripeterlo, ma pochi sono ancora i risultati. L’incidenza di malattie gravissime resta molto alta, sopratutto nei più piccoli.
Ma tutto è in relazione: una fabbrica, gli operai, la salute, le passioni, la città. I medici per l’ambiente ISDE hanno affrontato di petto l’argomento, come sono soliti fare. La presidente Maria Grazia Serra ha organizzato un momento di confronto a più voci con una folta platea attenta, nel salone della parrocchia San Pasquale Bylon.
Con i frati, un imprenditore agricolo (Vincenzo Fornaro), un operaio della fabbrica siderurgica e il giornalista e scrittore Tonio Attino è stata ripercorsa una storia di industrializzazione in Lussemburgo iniziata nel ‘900, quando gli emigrati eravamo noi italiani. Con un salto temporale e geografico sono state messe in correlazione questa vicenda e la chimera dell’acciaio che ha rivoluzionato Taranto e che oggi ha il sapore del ricatto, dei diritti negati, di dati sanitari sconfortanti, della devastazione di un territorio.
“Il degrado ambientale e il degrado umano ed etico, sono intimamente connessi” dice Papa Francesco nel Laudato Si’, è stato ricordato.
“Siamo chiamati a difendere, costruire, appassionarci per trasmettere un mondo migliore ai nostri figli” ha sottolineato la dottoressa Serra che insieme alla vicepresidente di ISDE Taranto Maria Filomena Valentino sta ultimando un imponente studio su inquinamento e salute a Taranto, grazie ad una gran mole di dati provenienti dai pediatri del territorio.
Rosaria Ragni