ATTENTATO AL SINDACO DI SAVA. VICINA LA STRETTA SUGLI AUTORI

ATTENTATO AL SINDACO DI SAVA. VICINA LA STRETTA SUGLI AUTORI

Spuntano un video e il racconto di un supertestimone. Resa leggibile la targa dell’auto usata per  il raid

 

Le indagini sul pesante attentato incendiario ai danni del sindaco di Sava, Dario IAIA, sono a una svolta. Un testimone chiave  e le riprese di un impianto di video sorveglianza inchiodano gli autori del grave gesto criminoso commesso a metà aprile a Lizzano dove il primo cittadino vive insieme alla moglie, Novella Pastorelli. La notte del 16 aprile ignoti, dopo essersi introdotti nel garage dove erano parcheggiate le auto di famiglia, scardinando il meccanismo elettronico di apertura, appiccarono il fuoco ad una Jaguar e a una Mercedes.  Il rogo distrusse le due auto provocando danni ingenti. Le fiamme fecero crollare la volta dello stabile.  A pochi metri di distanza, l’abitazione della famiglia IAIA che fu allertata subito da alcuni vicini. Un gesto che suscitò clamore e allarme sociale in una terra, quella del versante orientale, già incandescente a livello criminale.

I Carabinieri avviarono subito le indagini non trascurando alcuna pista: dalla ritorsione per questioni personali alla vendetta per motivi professionali essendo i due coniugi avvocati  fino ad arrivare alla pista politica.  I Carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche effettuarono immediatamente i rilievi e sopraluoghi alla ricerca di tracce utili. In questi due mesi di serrate indagini, hanno sfilato dinanzi agli investigatori dell’Arma decine di persone e di potenziali testimoni e tra questi uno è quello che ha permesso la svolta nella delicata inchiesta. Un testimone che ha visto qualcosa di interessante quella notte e sul quale gli inquirenti, naturalmente, tengono le bocche cucite.

Le dichiarazioni del supertestimone troverebbero riscontro, stando alle indiscrezioni trapelate dal riserbo mantenuto dai Carabinieri, in un video prezioso per queste indagini. Un filmato trovato tra i diversi impianti di video-sorveglianza esistenti tra gli esercizi commerciali di Lizzano. In quelle riprese, secondo le indiscrezioni, sarebbe immortalata l’auto, di media cilindrata, utilizzata dagli incediari. L’auto è parcheggiata  nelle vicinanze del garage del sindaco IAIA e i Carabinieri della Scientifica,  attraverso un lavoro andato avanti per diversi giorni, sono riusciti a rendere chiara la targa di quella vettura.  Pare infatti che le immagini non fossero nitide e il buio di quella zona ha reso difficile la leggibilità della stessa targa.

Un lavoro non semplice che ha richiesto agli esperti del Comando provinciale dei Carabinieri molte ore in laboratorio e non poca fatica per venire a capo di quella targa.  Un punto importante, anzi fondamerntale, a favore degli investigatori  che non hanno trascurato le indagini neppure per un giorno. Il Prefetto Claudio Sammartino, a distanza di pochissimi giorni dal grave attentato, convocò il Comitato per  l’ordine e la sicurezza pubblica pianificando un incremento dei controlli.

Ora quella targa e il super testimone porteranno gli investigatori dritto dritto ai responsabili dell’atto incendiario che ha voluto rapppresentare un chiaro messaggio rivolto al sindaco.  Il movente? Non ancora chiaro, ma i Carabinieri stanno valutando la pista politica, forse qualche decisione assunta dalla Giunta che non è andata giù a qualcuno e ha voluto vendicarsi in quel modo brutale. La svolta ormai è vicina e la verità emergerà presto.

Monica Arcadio

La gazzetta del mezzogiorno del 23 giugno 2013

 

 

 

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