CONFCOMMERCIO TARANTO. “Le cariche sono scadute ed è necessario convocare senza indugio, l’assemblea che nomini il nuovo Presidente ed il nuovo Consiglio”
Intervento del comitato spontaneo dei dirigenti “La Confcommercio è di tutti”
Confcommercio Imprese per l’Italia della provincia di Taranto è un’associazione democratica, pluralista e libera, che persegue e tutela la propria autonomia, anche nell’ambito del suo funzionamento interno, mediante i principi e le regole contenute nel suo Statuto.
Essa è patrimonio delle imprese associate e del territorio da oltre 75 anni.
La democrazia interna, è regola fondamentale per l’organizzazione, nel rispetto dei principi di trasparenza, integrità e partecipazione.
Alla luce di tali principi si è sempre svolta l’attività dell’associazione e dei suoi dirigenti, per contribuire al benessere delle aziende associate e della collettività di riferimento. Purtroppo, però, gli ultimi tempi sono stati tali, da ingenerare, una diversa gestione del percorso che, statutariamente ha visto la scadenza naturale delle cariche di presidenza e del Consiglio di Confcommercio Taranto il 31 maggio 2020.
Tale scadenza, secondo lo stesso Statuto, avrebbe dovuto vedere avviate per tempo le procedure per il rinnovo delle cariche dei consiglieri, l’individuazione dei delegati all’assemblea e le proposte di candidatura a tutte le categorie e le delegazioni comunali aderenti all’associazione, già in epoca precedente all’emergenza COVID, così come più volte formalmente sollecitato da numerosi dirigenti, già dal mese di novembre scorso.
Di fatto, la richiesta di una sola parte del consiglio ormai “scaduto”, giunta nei giorni scorsi al Presidente Giangrande (che pure ha già svolto, in base al vigente Statuto e al meglio delle proprie possibilità i suoi due mandati consecutivi) di proseguire il suo incarico, non solo giunge senza la considerazione delle norme statutarie che non prevedono tale possibilità, ma impone lungaggini nelle procedure di convocazione di un’assemblea straordinaria di modifica dello Statuto.
Tale modifica, ammesso fosse votata dalla maggioranza degli aventi diritto più uno, dovrebbe poi essere seguita dall’assemblea elettiva, cui potranno candidarsi non solo il presidente uscente, ma anche e legittimamente, altri imprenditori, che senz’altro il territorio potrà esprimere quali candidati alla guida dell’associazione, con qualità altrettanto utili al ruolo di Presidente dell’organizzazione, semmai con maggiori energie innovative.
Vi è da rammentare che, il limite del doppio mandato che determinò la Presidenza di Giangrande, è posto per fissare un principio certo di democrazia dell’alternanza a tutela di tutto il sistema associativo, a prescindere da eventuali personalismi. D’altra parte, la Presidenza Giangrande, ha avuto ben 10 anni per portare a compimento il proprio programma. Vi è poi da rilevare come la richiesta inoltrata da questa parte di consiglio, suona per la verità, come scontata autoproclamata protrazione della propria permanenza nella carica e nell’esercizio delle funzioni anche dopo i termini di decadenza, ed anche questo confligge con il disposto dello statuto vigente.
Non c’è rinnovamento nella conservazione, non c’è rinnovamento in assenza di unanimità.
Si sottolinea, altresì che, in più di una circostanza il Presidente Giangrande ha esternato l’intimo desiderio di sbarazzarsi dell’oneroso fardello della presidenza, per potersi dedicare alle proprie attività, e che è prevedibile che come oneroso fardello sarebbe vissuto, non supportando con enfasi e nuovo slancio il corso di un’associazione, in questa fase storica, in un territorio mortificato da vicende organiche ad esso e postume all’emergenza vissuta che, vedrà il saldo tra attività aperte e cessate, in percentuale sempre maggiormente negativo.
Quasi certamente la responsabilità della nuova Presidenza e dirigenza, imporrà la continuità con il passato per quanto di buono abbia promosso, ma è giunto oramai il tempo di favorire il ricambio; è giunto il tempo di accelerare le procedure per il rinnovo, nella piena regolarità e con il ripristino delle necessarie garanzie di trasparenza nell’organizzazione e gestione delle elezioni, venute totalmente a mancare negli ultimi mesi, per il rilancio dell’associazione, delle imprese rappresentate e dello sviluppo sociale ed economico della collettività tarantina.
Il numeroso gruppo di dirigenti costituitosi come “La Confcommercio è di tutti”, che annovera qualificati Presidenti di importanti categorie e delegazioni territoriali, sarà impegnato nei prossimi mesi a promuovere un reale e partecipe rinnovamento dell’associazione.