Taranto. “ILLEGITTIMITÀ PARZIALE GRADUATORIA AMAT PER AUTISTI”

Taranto. “ILLEGITTIMITÀ PARZIALE GRADUATORIA AMAT PER AUTISTI”

Nota stampa degli avvocati Luca Occhionero e Valeria Zurlini

Il Tribunale del Lavoro di Taranto, in persona del Gdl dott. L. De Napoli (sentenza 1168/2020), affrontando una questione pressoché inedita in materia, ha dichiarato la illegittimità della determina aziendale che aveva escluso dalla graduatoria di merito un lavoratore per l’ esistenza di carichi pendenti.

A seguito della partecipazione del ricorrente alla selezione pubblica indetta nel 2017 da Amat S.p.A. per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato di n. 27 operatori con mansioni di autista. Il lavoratore, utilmente collocatosi in graduatoria ed ormai in procinto di formalizzare l’assunzione in servizio, riceveva comunicazione di decadenza dalla graduatoria a causa della pendenza a suo carico di un procedimento penale per fatti presuntivamente commessi circa 10 anni prima.

Il Tribunale, in accoglimento integrale delle censure sollevate dai difensori, avv.ti Luca Occhionero e Valeria Zurlini del foro di Taranto, ha rilevato la illegittimità della previsione contenuta nel bando di selezione relativa, appunto, alla inesistenza di procedimenti penali in corso e/o di condanne penali non definitive in quanto una simile limitazione all’accesso all’impiego non è contemplata da alcuna fonte normativa nemmeno di secondo grado rivelandosi, in definitiva, contraria al principio costituzionale della presunzione di innocenza.

Inedite sono pure le conseguenze giuridiche tratte dalla declaratoria di illegittimità della determina aziendale atteso che il Tribunale, su istanza dei procuratori del D., ha dichiarato il diritto di quest’ultimo ad essere retroattivamente assunto in servizio con decorrenza dalla data dell’impugnativa stragiudiziale del provvedimento di decadenza (05.07.2019) condannando la municipalizzata a corrispondere a titolo di risarcimento del danno tutte le retribuzioni medio tempore maturate così riconoscendo all’istante, sotto il profilo risarcitorio, una pienezza di tutela degna del vecchio art. 18 dello Statuto dei Lavoratori.

Ulteriore conseguenza per l’Amat sarà la profonda revisione della graduatoria lì dove altri lavoratori nelle stesse condizioni del ricorrente decidessero di chiedere giustizia. Da quanto ci consta altri lavoratori stanno aprendo contenziosi.

viv@voce

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