SAVA. Palazzina di Via Gioberti, ovvero una vergogna per il nostro paese
Dopo il servizio di Striscia la notizia, emergono le responsabilità in primis dell’Arca Jonica affiancate da quelle dell’amministrazione IAIA
Quasi 45anni fa fu edificata questa palazzina di proprietà dell’allora IACP, oggi Arca Jonica. Per l’epoca rappresentava un vero e proprio fiore all’occhiello per il nostro paese.
Pavimentazione in ceramica, infissi all’avanguardia, vano scala in marmo di pietra di Trani, citofoni che superavano i classici campanelli, cortile ben protetto da un enorme cancello in metallo che dava in un area parcheggio molto ampia.
Erano 8 gli alloggi di edilizia popolare designati ai savesi meno abbienti. E così, una volta insediati questi nuclei familiari, ha preso a vivere questo enorme plesso a ridosso dello stadio comunale. In tutti questi passati decenni il degrado strutturale delle armature metalliche del calcestruzzo ha segnato i tempi: la carbonatazione ha fatto il suo ingresso nella struttura in cemento armato e da qui il distacco.
Situazione di vero pericolo e compromessa l’agibilità. Spesso siamo intervenuti a sollecitare tutto questo stato di cose, come non ultimo è stato avere imposto alla proprietà lo smantellamento della vecchia guaina sul lastrico solare in quanto le abitazioni all’ultimo piano erano quasi letteralmente inzuppate di acqua piovana. Siamo entrati dentro queste case per la verità e francamente questi appartamenti erano diventati irriconoscibili.
E chi li abitava si portava dietro abitudini quasi da uomini primitivi. Sinceramente si può capire il disagio sociale ma non credo che si possa capire il cattivo stato di conservazione, dovuto esclusivamente all’interno di queste abitazioni alla responsabilità di chi abita. Porte rotte, lavandini spaccati, pavimentazione irriconoscibile da come la ricordavamo. E i balconi diventati dei veri e propri cumuli di immondizie di vario genere.
Nel nostro sopraluogo, l’ultimo è stato circa 10anni fa, abbiano notato che ci abitava non ha curato minimamente l’ordinaria manutenzione che si effettua in ogni casa. Addirittura sui balconi, nelle fughe tra i gocciolatoi e la pavimentazione, cresceva erba alta di circa un metro! Nel cortile si vedeva di tutto: cassette di frutta dismesse, auto incendiate, ferraglia di ogni tipo, moto carro senza targa. E l’erbaccia regnava sovrana.
E su questo non possiamo addebitare nulla alla proprietà. Assolutamente. Il dramma avveniva all’esterno del palazzo: intonaci che cadevano dai sotto balconi, gocciolatoi che mancavano, intonaco divelto in moltissimi punti e liquame che stazionava sotto le cantine con una puzza micidiale la quale non risparmiava nemmeno il vicinato, il quale giustamente protestava con giusta causa.
Anche qui ci attivammo e furono fatti dalla proprietà i lavori di sistemazione esterna del plesso. Ma non è mai stato risolto il problema fognario. Mai! Oggi, come tanti anni fa, il problema si ripresenta e langue da diversi mesi alla luce del sole.
E siamo sempre punto e a capo. Allora, se siamo sempre al solito punto di partenza chi dovrebbe essere l’autorità che è dedita all’emergenza sanitaria nel nostro paese? In genere, dico in genere, è il primo cittadino colui che avrebbe dovuto affrontare di petto la situazione in quanto è il suo compito principale in questo tema e poi dopo chiamare sul banco dei classici imputati la proprietà della palazzina. Addebitandogli anche i costi dello svuotamento dei liquami.
Nel servizio di Striscia la notizia, chiamata dal giornalista e ambientalista Mimmo Carrieri, è emerso questo: è stata fatta dal nostro Comune solo una comunicazione sullo stato igienico-sanitario all’Arca Jonica datata 2017. E ai giorni nostri sono passati ben tre anni. E nulla è stato fatto.
Di chi la colpa per questa inerzia amministrativa?
Del primo cittadino sicuramente in quanto aveva, ed ha il potere, di dare un volto dignitoso a questa situazione rincresciosa di vero allarme sanitario.
Ma di cosa stiamo parlando?
Di amministratori che sono bravi a fare teatrino, a farsi le dirette sui social e a dire che tutto va bene nel nostro paese?
Di questo Natale in corso, un bel vaffa, a loro, gli sta proprio bene …
Giovanni Caforio