TARANTO. Arcelormittal. La mattanza continua: altri due licenziamenti legati all’incidente di Pasquetta; tre in totale. “Gravissimo il complice silenzio del Governo”
Intervento di Franco Rizzo, Coordinatore provinciale Usb Taranto
Una vera e propria mattanza messa in atto da Arcelor Mittal/Acciaierie d’Italia. Ancora due dei lavoratori sospesi dall’attività lavorativa per l’esplosione con conseguente incendio che si è verificato nel giorno di Pasquetta in Colata Continua, Acciaieria 2, sono stati raggiunti da lettera di licenziamento.
Salgono a tre i dipendenti che la multinazionale pensa di “educare” al silenzio utilizzando in maniera strumentale, quindi punitiva, il licenziamento. La gestione Arcelormittal continua ad essere portata avanti senza alcun rispetto dei diritti dei lavoratori e senza, cosa ancora più grave, un intervento del Governo (socio in affari di Arcelormittal) che possa riequilibrare i rapporti nell’interesse di chi di fatto porta avanti l’azienda.
Ci ritroviamo nel 2021 ancora a chiedere il rispetto di diritti che pensavamo acquisiti; nella fabbrica si susseguono incidenti dovuti alla mancanza di interventi di manutenzione, in più i dipendenti che fortunatamente non riportano conseguenze, vengono licenziati. Mentre si consumano queste ingiustizie, come mai era accaduto prima nella storia dello stabilimento siderurgico, lo Stato garantisce risorse che la multinazionale utilizza per licenziare e c’è anche chi, senza pudore alcuno, non esita a sedersi al bar e condividere un aperitivo, magari parlando di calcio, con gli artefici di tutto ciò. Un quadro desolante.
Inoltre questa la riprova del fatto che il Governo è in balìa di Arcelor Mittal: l’annuncio dei Ministri relativamente alla destinazione dei famosi 400 milioni di euro alla manutenzione straordinaria, è stato presto smentito, dato che le risorse sono svanite in pochissimi giorni, e hanno permesso di coprire una parte dei debiti del gruppo franco-indiano.
Una situazione a dir poco paradossale, direi anche imbarazzante se chi la provoca avesse un minimo di coscienza e buonsenso, una situazione sulla quale chiediamo chiarimenti e pretendiamo risposte. Per riportare un clima di serenità in tutti i siti del gruppo Arcelor Mittal è necessario prima di tutto allontanare una figura come quella dell’ad Lucia Morselli, principale protagonista della “gestione del terrore”.