TARANTO. Morìa dei mitili in Mar Piccolo
Palumbo (Agci): “In attesa di interventi strutturali, si salvaguardi la produzione operando su più fronti”
Partiamo da un fatto: la mitilicoltura tarantina ha subito, negli ultimissimi mesi, una perdita della produzione che si aggira attorno al 70/80% . Ciò a causa delle alte temperature che hanno determinato la moria dei molluschi coltivati in Mar Piccolo.
Da qui l’esigenza di chiedere all’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, un intervento che consenta di rimpolpare le risorse previste per sostenere il settore, rifinanziando dunque la legge regionale n.1 del 2016, che prevede 200.000, 00 euro da spalmare su tutta la regione.
Riteniamo indispensabile fare uno sforzo in più al fine di destinare un importo maggiore che, tradotto in concreto, significa dare un contributo serio alle moltissime famiglie tarantine che vivono di mitilicoltura e insieme garantiscono la continuità di un’attività secolare e quindi tradizionale nella città bimare.
La richiesta, rivolta all’assessore tarantino, è stata inviata a firma della nostra associazione, e di Agri Pesca Taranto e Lega Pesca Taranto, nelle persone di Cosimo D’Andria e Cosimo Bisignano.
Inoltre andrebbero individuate strade alternative per consentire agli operatori di commercializzare un prodotto di qualità; un’idea da rispolverare potrebbe essere quella avanzata dall’Istituto Talassografico che ha proposto lo spostamento del seme dei mitili, durante la stagione più calda, in acque classificate idonee (A), quindi in Mar Grande, per far sì che il processo di maturazione si completi in maniera regolare, evitando così il fenomeno della moria legata alle temperature troppo alte.
Il trasferimento in Mar Grande dei mitili che non hanno superato i 3 cm, consente di ridurre in misura consistente, in circa 45 giorni, i pcb presenti.
Auspicabile anche che vengano predisposti fondi Feamp per il sostegno ad un settore in grande sofferenza, che va senza dubbio salvaguardato.
Intervenendo su più fronti, sarà possibile tutelare una produzione emblematica del territorio, come quella della mitilicoltura, e prepararsi in modo adeguato per la prossima stagione estiva, evitando di replicare quanto accaduto quest’anno.