Al via la Quinta Edizione del Premio “Giuseppe Fasano” – Grottaglie Città delle Ceramiche (dedicato al padre Nicola).
Appuntamento lunedì 20 settembre presso le Tenute di Al Bano Carrisi a Cellino San Marco
A poche ore dal via la V edizione del Premio “Giuseppe Fasano” – Grottaglie Città delle Ceramiche – può ritenersi già un successo per una molteplicità di motivi che andremo ad elencare nel corso di questo articolo.
Come si ricorderà già lo scorso anno, nei primi giorni di settembre, il “Premio”, che l’organizzatore dedica al padre Nicola, fu tenuto proprio nella Tenuta del noto artista Al Bano Carrisi a Cellino San Marco. Fu un successo di partecipazione, ma fu soprattutto un successo per il circuito culturale e giocoso che riuscì a sviluppare. Non ricordiamo un solo momento in cui i numerosi partecipanti distolsero l’attenzione da ciò che accadeva intorno a loro.
Il commento finale fu: “Ma è già finito?”, espressione che da sola esprime la piena soddisfazione di chi fu presente all’evento e che alcuni pensavano dovesse essere un fatto sporadico.
Ma così non fu perché le prime quattro edizioni svolte hanno scritto solo il capitolo d’esordio di un premio che certamente, anno dopo anno, saprà trovare nel dinamico promotore e organizzatore Giuseppe Fasano, un autentico “vulcano”, colui che saprà mettere in evidenza le peculiarità di un’azione artistico-culturale iniziata dal padre Nicola e continuata dai diretti discendenti. La famiglia Fasano, ricordiamo, si tramanda l’arte della lavorazione della ceramica dal 1620, quindi ha superato il quattrocentesimo anno di vita.
L’edizione 2021, nonostante le restrizioni dovute al Covid-19, vedrà rinnovarsi l’appuntamento nella stessa location dello scorso anno, le Tenute di Al Bano a Cellino San Marco. Cento ettari che parlano di lui, del legame che l’artista ha con la terra e con la natura, della sua storia familiare ed artistica.
Nel parco di questa casa da lui stesso disegnata, l’artista si è ricavato degli spazi tutti per sé, sentieri nei boschi, laghetti, collinette come piccoli eremi per la meditazione. A casa Carrisi i cavalli circolano liberi e a rendere unico il posto c’è anche un ulivo cavo di oltre 900 anni. La scelta della location da parte dell’organizzazione del Premio non è stata casuale ma dettata anche dalla pluridecennale amicizia che lega Giuseppe Fasano al nostro artista.
Chi ha conosciuto in vita Nicola Fasano ne parla come di un artista vero, autentico figlio grottagliese, e vero maestro su un duplice fronte. Il primo è stato quello della trasmissione dell’arte ceramica ai figli e ad altri ceramisti, ma ha anche voluto e saputo dialogare con migliaia di studenti, non soltanto grottagliesi ma di tutta la provincia ionica, che chiedevano di visitare il suo laboratorio, di conoscere dalla sua voce e di vedere plasmare con le sue mani l’amorfa argilla che, magicamente, acquistava forme e figure di grande fascino.
Chi lo ha conosciuto nel suo storico laboratorio, oggi ritorna volentieri, non soltanto perché il figlio Giuseppe è il degno continuatore della tradizione ceramistica dei Fasano, ma anche per quel clima di grande raccoglimento che il sito offre. Guardando i forni e i resti archeologici di una zona che sfida i secoli, sembra ancora aleggiare la figura ieratica, ma nel senso più semplice dell’espressione di Nicola Fasano.
A lui piaceva fasi vedere dagli studenti, ma anche dai numerosi turisti italiani e stranieri, con il grembiule sporco di argilla, con le mani alle prese con il tornio per dare forma originale a questo prodotto della terra verso il quale non sarebbe male che le nuove generazioni si avvicinassero con un senso di gratitudine e di attenzione per scoprirne i diversi significati.
Se Nicola Fasano è stato tutto questo, era giusto che Giuseppe dedicasse ogni anno al padre uno spazio riservato a coloro che veramente amano la cultura della ceramica e che continuano ad apprezzarne il valore attraverso una produzione che Giuseppe, come già fece il padre Nicola, rende varia ed attraente di anno in anno.
Per il resto dobbiamo aggiungere che quest’anno, oltre alla attesa “laudatio” del prof. Francesco Lenoci, si vedranno alternarsi sul palco le esibizioni del gruppo di menestrelli “Terraross”, della cantante Miriam Serio, del famoso fisarmonicista “Vince Abbracciante” e del vincitore della prima edizione di ‘X Factor Italia’, Michele Cortese.
Tra i premiati ci saranno personaggi del mondo della cultura, dell’imprenditoria, del commercio e della società rappresentata dalla magistratura, dal mondo della sanità e dal volontariato; personaggi che a livello nazionale ed internazionale stanno scrivendo una importante pagina della nostra storia.
Tra i nomi Giancarlo Fiume, Margherita Mastromauro, Rosaria Renna, Marco Montrone, Giorgia Marrocco, Alessandro e Gianmarco Malorgio, Francesco Libetta, Rosaria Renna, Ercolano Annicchiarico, Tommaso Battista e Comes Sposi Couture.
La serata sarà presentata dalla giornalista di Telenorba Maria Liuzzi.
Appuntamento, pertanto, lunedì 20 settembre alle ore 19 presso le Tenute di Albano Carrisi, contrada Bosco, a Cellino San Marco.
Agata Battista