A Lecce un’azione d’arte politica per 7 e 20 spettatori a replica. LA CITTÀ DEI MITI del Teatro dei Borgia
7-11 dicembre 2021. Cantieri Teatrali Koreja
Koreja porta il teatro nella mensa della Parrocchia di Santa Rosa e a bordo di un Van il mito di Eracle, Filottete e Medea per raccontare l’umanità emarginata.
Da Martedì 7 a sabato 11 dicembre Strade Mastre ospita presso la mensa della Parrocchia di Santa Rosa in Viale Ugo Foscolo, n°29 (Lecce), il TEATRO DEI BORGIA con La città dei miti, un’azione d’arte politica che attraversa la città e accompagna gli spettatori nei luoghi dell’emarginazione, illuminando angoli del panorama urbano attraverso il cono di luce del Mito.
Anticamente, nella polis greca, assistere a una tragedia era un rituale collettivo: l’evento teatrale avveniva in una dimensione emotiva e conoscitiva estremamente più profonda e totalizzante rispetto ad oggi.
Dal confronto tra i tragici greci e l’indagine sulla contemporaneità è nata La Città dei Miti: una trilogia di lavori su Eracle, Filottete e Medea, un’esperienza teatrale che si compie nel reale, un sogno poetico metropolitano.
La trilogia si muove verso un’umanità emarginata: prostitute, poveri e malati, ma il fine degli spettacoli non è la denuncia sociale, ma la ricerca sull’attivazione del mito, la cui componente tragica può esplodere solo calando il racconto in una situazione estrema.
La trilogia è composta da tre lavori distinti e indipendenti, che si svolgono in tre luoghi diversi. Ognuno costituisce spettacolo a sé, ma è creato e inteso come momento di un’unica opera. Rompendo la distanza tra scena e platea, gli spettacoli coinvolgono direttamente il pubblico come parte interattiva e integrante del meccanismo teatrale, in una modalità esperienziale intensa ed emozionante.
- ERACLE, L’INVISIBILE da Euripide e FILOTTETE DIMENTICATO da Sofocle saranno in scena 7, 9 e 10 dicembre alle ore 20.45. Solo 20 spettatori a replica.
Nella mitografia classica, ERACLE è il forte per eccellenza, l’eroe vigoroso vissuto prima della guerra di Troia; Se da un lato Eracle è un eroe, dall’altro, specie nella versione euripidea, è un uomo che soffre e commette errori, fino al punto di perdere se stesso quando, per volontà di Era diventa preda di Lissa, dea della Rabbia e precipita nella follia omicida. La storia è quella di un padre separato la cui vita inciampa in un evento imprevisto che lo fa precipitare ai margini della società. Eracle, l’invisibile racconta il percorso di un “essere umano economico” protagonista del nostro tempo, spogliato di tutto ciò che è costitutivo di un essere umano.
Nella tragedia di Sofocle, FILOTTETE, imbarcatosi con i suoi compagni per la guerra di Troia, soffre terribilmente a causa di una ferita infetta e maleodorante alla gamba. I suoi lamenti sono insopportabili per il resto della truppa che decide di abbandonarlo sull’isola di Lemno. Dopo dieci anni, Ulisse e Neottolemo tornano a cercarlo perché un oracolo ha rivelato che senza l’arco di Filottete la guerra contro Troia non potrà essere vinta. In un mondo che esige uomini felici e in salute, perfettamente funzionali al progresso economico, Filottete è il rimosso per eccellenza, l’espulso, il corpo dello scandalo. Il pubblico sarà accompagnato ad incontrare Filottete partecipando alla sua vita attraverso un percorso esperienziale nel rituale di vivificazione del mito.
- MEDEA PER STRADA sarà in scena 7, 9 e 10 dicembre con doppia replica alle ore 18.30 e 20.45. Lo spettacolo si svolgerà a bordo di un van. Solo 7 spettatori a replica.
MEDEA PER STRADA non è semplicemente uno spettacolo: è un’esperienza che ci attraversa. Sullo sfondo la storia di alcune migliaia di esseri umani partiti dai loro paesi con un sogno che all’arrivo in Italia si è rivelato un incubo. Ponendosi nel solco delle libere riscritture del mito di Medea, il lavoro rivela allo spettatore la “tragedia dello straniero” con la forza del mito greco. Si racconta la storia di una giovane migrante, scappata dal proprio paese, arrivata in Italia e finita a prostituirsi per amore di un uomo da cui si crede ricambiata e da cui ha due figli. Un lavoro esperienziale che invita il pubblico a salire su un bus e percorrere un itinerario assieme a una donna rumena. È una madre, una straniera, la chiamano Medea.
- Mercoledì 8 e sabato 11 dicembre, invece, a partire dalla 18.30 i tre spettacoli si susseguiranno in una TRILOGIA e costituiranno un’esperienza unica della durata di circa 3 ore. Solo 20 spettatori.
L’intero percorso assume le caratteristiche di un’esperienza collettiva. Una giornata a teatro ricca di momenti di emotività intima e condivisa che racchiude l’intera trilogia: un Baccanale civile durante il quale si riesumano antichi rituali, ci si confronta con problemi etici, si chiariscono e rinsaldano i rapporti tra i membri della comunità, fino a stringersi attorno al oggetto di culto: lo stare insieme.