RECENSIONI. Il cantautore Aldo Losito torna con l’album “L’Urlo”
«Cantavo la disperazione e la rabbia, oggi canto la speranza»
Esce su tutte le piattaforme l’album “L’Urlo” del musicista e cantautore Aldo Losito, accompagnato dal video del singolo “Il tuo sorriso guarisce” (https://drive.google.com/file/d/1iVKNglt-r6c9Xmmt_-rV_1PO8SApq5e5/view?usp=drivesdk).
Il disco, prodotto, scritto e suonato da Aldo Losito per La Spia dello Ionio Suoni, è composto da venti canzoni con collaborazioni eccellenti, quali Gary Wallis batterista Pink Floyd in “Foresta di piume”, Durga McBroom cantante dei Pink Floyd in “L’ultimo respiro”, Massimo Tagliata fisarmonicista non vedente (che ha suonato con Biagio Antonacci) e Cesko Arcuti leader degli Après La Classe in “Niend e nisciun”: un progetto frutto di dieci anni di intenso e sofferto lavoro che ha dato vita ad un disco di rara bellezza, dove si scandagliano sentimenti.
Una fotografia spietata della realtà dove a vincere è la speranza che cancella tutto il brutto del mondo: questo è l’urlo dei dispersi, contro il grasso delle panze, che ha coperto le coscienze.
«È la mia reazione: è L’Urlo delle nostre coscienze alle ingiustizie clamorose del mondo, che dovrebbe fermarsi per invertire le cose. Se non si riesce a smuovere le coscienze, avremmo fallito tutti. Abbiamo diviso l’atomo, ma non sappiamo dividere il pane».
Aldo Losito è “il cantautore” per antonomasia: un vero spirito libero, un don Chisciotte che, impavido, sfida le leggi di mercato lavorando come un vero artigiano di note e parole, per dieci anni, alla sua “creatura”.
Il disco, curato nei minimi dettagli, non passa inosservato e la copertina illustrata da Silvia Pastano è un racconto: un vortice d’acqua che inghiotte e cancella, occhi spaventati e braccia tese, per non dimenticare. A fare da guardiano, ricordandoci di non smettere di sperare, c’è un maestoso albero di Eucalipto Arcobaleno, che, ogni anno, dopo aver completato la muta, si tinge di arcobaleno e con i suoi molteplici colori celebra la meravigliosa unicità dell’essere umano.
Il musicista e cantautore pugliese ha scelto per la sua musica la libertà.
«La musica mi ha dato un posto dove andare in qualsiasi momento, quando sono triste e quando sono felice. Wunderkammer (camera delle meraviglie), ma anche camera di battaglie. Sono alla ricerca di un mondo surreale, di fantasia, che per me è reale. Lì, porto la mia vita, la mia esistenza. Il Fantasy è la parte magica che toglie il brutto dalle cose. Quando ho scritto Taranto (fra la quiete, l’infinito) l’ho sognata libera dall’Ilva».
I testi, mai per caso, mai banali, hanno parole cariche di significato e forza, per comunicare, trasmettere messaggi e raccontare storie. Un lavoro incredibile di cesello su ogni nota e ogni particolare che rendono questo lavoro del cantautore pugliese, la sua “opera perfetta” che definisce così: «Suoni autentici e vita reale, per un viaggio fantasy rock verso ciò che non finisce».
“Il tuo sorriso guarisce” è il singolo che ha il compito di accompagnare con il suo video la pubblicazione de “L’Urlo”: «Ho scritto questo brano con una culla accanto, in quello che, finalmente, era il mio studio e il nido, della mia musica e della mia famiglia. L’ultima in ordine di tempo, che ho volutamente messo al primo posto nell’album. Questo brano dedicato alla mia bambina cancella in parte il dolore de “L’Urlo”, rimettendo al centro la speranza che è la vera protagonista».
Un disco che vale la pena di ascoltare, ma anche di avere tra le mani, leggerne i testi e sentirne l’odore.
«Un grazie speciale ad Angelo Guagnano, chitarrista e produttore di suoni, che ha creduto in me e nel mio progetto. Ringrazio Dio, la mia famiglia, mia moglie Monica, mia figlia Irene e i miei amici. Ho camminato sui prati a piedi nudi, ho guardato il cielo di notte, ho abbracciato gli alberi, ho respirato forte in un bosco, ho corso in spiaggia contro il sole, ho urlato i miei tormenti al mare, ho resistito a lungo immerso in un fiume ghiacciato».