GROTTAGLIE. “Bocciatura bonus psicologo, ancora poca importanza alla salute mentale”
Intervento di Marianna Annicchiarico, assessora alle Politiche sociali
Nella Legge di Bilancio 2022 non trova spazio, o meglio, copertura finanziaria sufficiente la misura del “Bonus Salute Mentale” utile a coprire le spese di una seduta dallo psicologo: sarebbero serviti 50 milioni di euro in totale per rendere disponibili le competenze psicologiche nei contesti sanitari, sociali e nella scuola e per agevolare l’accesso all’aiuto psicologico e psicoterapico da parte delle fasce economicamente più fragili.
I voucher sarebbero stati emessi per il pagamento delle prestazioni degli specialisti utili a intercettare le forme di disagio in modo precoce ed efficace e per dare ascolto e sostegno a livello familiare ed individuale. Secondo i dati del Consiglio Nazionale dell’Ordine Psicologi, il bisogno di psicologia è cresciuto molto nel Paese: otto italiani su dieci chiedono lo psicologo nella scuola, e tra i ragazzi la percentuale è 9 su 10. Due italiani su tre lo chiedono in aiuto al medico di famiglia, negli ospedali, nei servizi sociali, nelle carceri; sette lavoratori su dieci lo vorrebbero nelle aziende.
I cinque mila psicologi dipendenti del SSN sono del tutto insufficienti a coprire le richieste e i bisogni. Negli ultimi due anni i servizi sanitari dediti alla salute mentale di minori e adulti sono stati letteralmente presi d’assalto, riuscendo a malapena e con grande difficoltà a coprire le esigenze dei cittadini.
Infatti, è proprio sulle esigenze dei cittadini che il nostro programma elettorale punta con decisione a potenziare i servizi consultoriali, in rete con quelli socioassistenziali in maniera tale da creare dei centri di ascolto per i cittadini e le cittadine in difficoltà. Certo è che se queste risorse, date dal governo centrale, verranno a mancare, diventerà estremamente difficile per gli enti locali prevedere investimenti, seppur minimi, poiché andrebbero a danneggiare altri servizi essenziali a disposizione dei cittadini stessi. Sarebbe come un cane che si morde la coda.
C’è necessità che le parti politiche prendano consapevolezza della situazione, assumendo una posizione e mobilitandosi su tutti i livelli politici e istituzionali, considerando le conseguenze psicologiche che la pandemia sta creando soprattutto nella fascia più giovane. Vanno favorite linee guida chiare a favore del potenziamento di questi servizi da parte del governo stesso. Non si può andare avanti a voucher!
Occorre riflettere attentamente e coscientemente sulle scelte politiche perché queste si traducono in “fatti”, risposte concrete di cui una nazione ancora impantanata nella pandemia ha estremamente bisogno.
Giampiero Laera