Taranto: più ricoveri e decessi per infarto e cirrosi epatica in zone adiacenti area industriale
“Nei quartieri della città di Taranto adiacenti all’area industriale, si osserva una maggiore frequenza di ricoveri e decessi per infarto miocardico acuto e cirrosi epatica, soprattutto nel sesso maschile”
E’ quanto si legge nella Relazione sullo Stato di Salute della Popolazione Pugliese prodotta dall’Osservatorio Epidemiologico Regione Puglia. Queste poche righe che confermano le preoccupazioni per la situazione sanitaria tarantina sono contenute in un breve paragrafo intitolato “Il caso Taranto: Studio Iesit (Indagine Epidemiologica Sito Inquinato di Taranto)”. Inoltre, in merito alla mortalità, si afferma che “la distribuzione geografica delle cause di morte evidenzia un eccesso di decessi, rispetto all’atteso regionale, per malattie dell’apparato respiratorio e tumore polmonare nel Salento e nell’area metropolitana di Taranto”. Riportiamo di seguito il documento pubblicato ieri sul portale regionale della Salute. (A. Cong).
Profilo socio-demografico
La popolazione pugliese nel periodo 2006-2011 ha subito un processo di invecchiamento costante anche se più lento e contenuto rispetto all’Italia e alle altre macroaree regionali. La speranza di vita alla nascita nel periodo tra il 2006 e il 2011 è aumentata sia per gli uomini che per le donne, mantenendosi in linea con il dato nazionale (79 anni per i maschi e 84 per le donne). Il tasso di natalità nella Regione Puglia è inferiore alla media nazionale e risulta in riduzione nel periodo 2006-2011; in alcune province, negli ultimi anni, il numero di decessi ha superato il numero di nuovi nati e pertanto la crescita naturale è risultata negativa.
Tutela della salute materno infantile
Il numero medio di figli per donna, in Puglia, risulta essere costantemente inferiore rispetto alla media nazionale. La Puglia si caratterizza per un ricorso eccessivo al parto cesareo; infatti nel 2011, il 45% delle nascite è avvenuta con parto cesareo (media nazionale 38%). Il tasso di abortività è più elevato rispetto alla media nazionale e passa da 9,1 per 1000 donne in età feconda nel 2007 a 8,2 per 1000 donne nel 2011. Il 9% degli aborti riguarda donne di cittadinanza straniera. Esiste un importante problema di offerta dei servizi per la tutela della genitorialità responsabile; infatti è aumentato negli ultimi anni il numero di ginecologi obiettori, che è passato dal 79,9% nel 2007 all’83,6% nel 2011. Inoltre in alcune ASL, come la ASL Bari, l’offerta pubblica di servizi per l’interruzione volontaria di gravidanza risulta carente, con conseguente migrazione delle donne verso le strutture private.
Stili di vita
Il 47% dei pugliesi di età compresa tra 18 e 69 anni risulta in sovrappeso o obeso; tale dato è superiore rispetto alla media nazionale (42%). Il 38% dei pugliesi non pratica attività fisica e può essere definito “sedentario” e anche questo dato è peggiore rispetto alla media nazionale (30%). Il 29% dei Pugliesi è fumatore (dato sovrapponibile rispetto alla media nazionale) mentre la proporzione di bevitori a rischio in Puglia (12%) è inferiore rispetto all’Italia (17%).
Mortalità
La mortalità per tutte le cause risulta stabilmente inferiore alla media nazionale. La mortalità infantile è in media con i dati nazionali. La distribuzione geografica delle cause di morte evidenzia un eccesso di decessi, rispetto all’atteso regionale, per malattie dell’apparato respiratorio e tumore polmonare nel Salento e nell’area metropolitana di Taranto. L’ASL BT presenta un eccesso di decessi per tumore del fegato e malattie epatiche croniche. La mortalità è uniformemente distribuita su tutto il territorio regionale per quanto riguarda linfomi, leucemie, tumori della vescica.
Ospedalizzazione
Tra il 2006 e il 2011 si è verificata una importante riduzione del ricorso all’ospedalizzazione in regime ordinario; infatti il numero di ricoveri è passato da 677.323 nel 2006 a 588.617 nel 2011. Tale riduzione è per lo più imputabile alla promozione dell’appropriatezza dei ricoveri e all’investimento sui servizi territoriali.
La proporzione di ricoveri in mobilità passiva è costantemente intorno al 6%; la maggior parte di essi riguarda interventi di implantologia protesica ortopedica e tale dato è indicativo di una carenza di offerta in questo campo sul territorio regionale.
Si osservano importanti indicatori di una capacità di presa in carico precoce di alcune patologie che impattano sulla salute della popolazione. Infatti, nel seiennio in esame aumentano i ricoveri per infarto del miocardio a fronte di una riduzione della mortalità per questa causa sia generale sia ospedaliera. Si registra inoltre un importante aumento del ricorso alle procedure emodinamiche.
Aumenta, come effetto delle campagne di screening, l’ospedalizzazione per tumore della mammella e si incrementa il ricorso a procedure chirurgiche meno invasive come le quadrantectomie. Sempre in maniera correlata alle campagne di screening, si riduce l’ospedalizzazione per tumore della cervice uterina.
Il sistema delle cure aumenta la capacità di presa in carico delle patologie croniche, con conseguente riduzione dell’ospedalizzazione inappropriata e trasferimento delle prestazioni in altri setting, come i distretti socio sanitari. Ad esempio, il tasso di ospedalizzazione per per diabete mellito passa dal 2006 al 2011 da 50 a 30 per 100.000 e si riducono i ricoveri per complicanze a lungo termine del diabete con particolare riferimento alle amputazioni degli arti. Per questi ultimi, il tasso di ospedalizzazione risulta inferiore del 50% rispetto alla media nazionale. Anche i ricoveri per Bronco-pneumopatie cronico ostruttive si dimezzano negli ultimi 6 anni.
Prevenzione
La regione Puglia ha l’offerta vaccinale più ampia in Italia e le coperture vaccinali raggiungono gli standard raccomandati dalla normativa vigente.
Il caso Taranto: Studio Iesit
Nei quartieri della città di Taranto adiacenti all’area industriale, si osserva una maggiore frequenza di ricoveri e decessi per infarto miocardico acuto e cirrosi epatica, soprattutto nel sesso maschile.
Registro Tumori
Il Registro Tumori, istituito con DGR 1500/2008, è stato avviato in tutte le ASL. Le ASL Taranto e Lecce hanno inoltre ottenuto l’accreditamento da parte dell’Associazione Italiana dei Registri Tumori (AIRTUM) e la Relazione presenta i principali dati di attività del Registro.
FONTE
inchiostroverde.it