SAVA (Ta). Ci lu franchiddesi parlaua chiù picca, era meiju pi tutti. Sobra a tuttu pi iddu stessu!

SAVA (Ta). Ci lu franchiddesi parlaua chiù picca, era meiju pi tutti. Sobra a tuttu pi iddu stessu!

Un arrogante che ha avuto, più culo che fortuna, ad amministrare il nostro paese attacca Giovanni Caforio e Mimmo Carrieri, giornalisti savesi rei di aver messo in luce le bugie dell’amministrazione uscente

E il solito ritornello del marchese del Grillo: “Io so io e tu non sei un cazzo!”, pende dalle labbra dello IAIA. E la poesia a memoria la scandisce in  ogni apparizione pubblica.  “Lu franchiddesi” va a ruota libera. Le offese, senza il rispetto dell’avversario politico, sono  la sua prerogativa.

Addirittura il termine “scappati di casa” scandito dal palco contro i candidati del centrosinistra, termine secondo noi che può essere dedito a chi va nella propria abitazione e trova la propria consorte in effusioni del terzo tipo con un collega e da qui sbatte la porta (e qui davvero risulta uno scappato di casa!) per poi trovare dimora in un alloggio del centro e dormire lì per tre o quattro mesi, magari ingaggiando un ceffo per andare a punire l’utilizzatore finale! 

Ma oltre questo, abbiamo sempre detto che a Sava “nò simu tutti strunzi”, o meglio nel nostro paese ci sono anche le menti che pensano da sole e che hanno la grazia, sì la grazia, e anche il coraggio di sbugiardare un imbonitore, attorniato da afecionados colpiti da “grazia ricevuta”, e che hanno ancora la forza di muoversi in modo autonomo e di lanciare delle once di verità in un mare di menzogne atte ad abbindolare le menti dei beoni. Il savese è libero di farsi condizionare da chi vuole, ma non deve scordare che è lui l’artefice del destino del proprio paese.

Quanto agli attacchi fatti a Mimmo Carrieri e a Giovanni Caforio (ovvero, lo scrivente) IAIA dice di fare attenzione a “questi due”, colpevoli di non allinearsi mai alla sua corte. Ma Carrieri ed io non abbiamo padroni e siamo sempre stati liberi di scrivere quello che abbiamo ritenuto opportuno scrivere per il bene, questo sì, del paese. Ma lo IAIA  è abituato allo zerbino che gli mette la ruffiana stampa locale, facendogli dire tutto quello che vuole, senza possibilità di contraddittorio, e per giunta con la manina familiare.

Ma a “lu franchiddesi”,  manca la memoria storica e su questo articolo voglio ricordarlo che nel lontano 2012, anno della competizione elettorale comunale in cui IAIA arrivò al ballottaggio con Bellocchi, Viv@voce scriveva così: “Perche IAIA sì  Bellocchi no”.  Credevamo, come giornale, nell’onda di cambiamento in virtù di un centrosinistra arrivato all’eutanasia. Eravamo speranzosi. Per davvero.

Poi il detto savese, in questo caso è sempre valido, “se vuoi vedere quanto vale un uomo mettilo al comando” si è rivelato impeccabile. Dieci anni vissuti per amministrare come ha voluto, di politica non c’è stato nulla,  Dario IAIA padre-padrone-padreterno che ha deciso tutto per tutti: attorniato da assessori che hanno trovato l’occupazione grazie all’assessorato che gli è stato assegnato da “lu franchiddesi”.

Non è stato raggiunto nessun risultato che portava, il suo centrodestra, nel programma farlocco presentato come specchio per le allodole. E il penalizzato è stato uno solo: il paese! Quanto al candidato sindaco Gaetano Pichierri, si allontani dalle critiche feroci e dai veleni che IAIA sputa dal microfono. Usi toni garbati. Si differenzi.

E molti, per davvero, stanno pensando che Gaetano Pichierri, in caso di elezione a sindaco del nostro paese, è per davvero il manutengolo di Dario IAIA.

E lo pensiamo, con fermezza, anche noi … solo i fatti ci potranno, in caso di sua elezione a primo cittadino savese, smentire.

Giovanni Caforio

 

viv@voce

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