Confagricoltura Puglia: agriturismi pieni di stranieri, scarseggiano gli italiani

Confagricoltura Puglia: agriturismi pieni di stranieri, scarseggiano gli italiani

Manca circa il 20% della forza lavoro: un problema che gli operatori percepiscono maggiormente in queste settimane clou della stagione estiva 

Il bilancio di mezza estate di Confagricoltura Puglia conferma l’enorme interesse dei turisti per la regione ma anche l’aumento dei prezzi soprattutto nei servizi. Resta grave la carenza di personale, circa il 20% di forza lavoro in meno: un problema che gli operatori percepiscono maggiormente in queste settimane clou della stagione estiva.

Dunque, vanno molto bene gli agriturismi pugliesi dove la maggior parte dei clienti sono stranieri: se in passato la vacanza in campagna era quella preferita dalla famiglia in primavera e autunno, oggi queste strutture sono sold out anche di estate con un numero crescente di turisti che scelgono strutture non necessariamente vicino al mare ma attrezzate con piscina e servizi aggiuntivi come i maneggi. 

“Circa il 70% dei nostri clienti viene dall’estero – sottolineano il presidente di Agriturist Puglia Giovanni Scianatico e il presidente di Confagricoltura Brindisi Antonello Bruno, entrambi operatori del settore – E questo è dovuto sia alla fine delle restrizioni imposte dalla pandemia covid e sia per i prezzi dei servizi che hanno portato la Puglia ad essere considerata la regione più cara d’Italia.

Se i prezzi delle nostre strutture hanno subito degli aumenti prettamente legati ai rincari energetici non è lo stesso per i lidi e gli altri costi che devono sopportare i turisti. In Puglia in questo agosto c’è una fortissima presenza di turisti tedeschi, francesi, olandesi e anche inglesi, questi ultimi nonostante la Brexit continuano a preferire la Puglia per le loro vacanze”. 

“Di certo – sottolineano –  la notizia che siamo una delle mete più costose al mondo alla lunga non ci giova. La nostra preoccupazione è che porti a una contrazione favorita dal passaparola come è avvenuta in altre regioni italiane che oggi pagano con flessioni turistiche l’aver adottato una politica al rincaro”. 

Uno dei problemi principali e la scarsità di lavoratori: “Nonostante l’applicazione di contratti stabiliti per legge, gli agriturismi pugliesi non riescono a trovare stagionali. Mancano all’appello cuochi, camerieri, addetti alle pulizie e animatori: si tratta di circa il 20% del fabbisogno necessario per garantire la piena funzionalità del settore in Puglia”. 

 

viv@voce

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