TARANTO. ”Porto e siderurgico, appello ai parlamentari: sì ad una iniziativa unitaria”
Intervento di Piero Bitetti, Presidente del Consiglio comunale
La democrazia si compie e vive di scelte, regole e procedure. Con il loro voto, gli italiani hanno eletto i loro rappresentanti che ora siedono in Parlamento. Prende così il via la nuova legislatura alla quale tutti guardiamo con estremo interesse.
Per l’area ionica – e per la città capoluogo in particolare – le aspettative sono enormi. Taranto ha ormai intrapreso un nuovo percorso, caratterizzato dal desiderio di inaugurare una fase storica capace di valorizzare adeguatamente le sue risorse naturali e il suo patrimonio culturale. Segnali incoraggianti ci dicono che siamo sulla strada giusta ma restano irrisolti, purtroppo, alcuni problemi legati sia al presente che al futuro dell’economia ionica.
Tra gli altri, due su tutti sono i temi che destano preoccupazione: il futuro dello stabilimento siderurgico e lo sviluppo del porto.
Dopo tanti anni di discussioni e prese di posizione, di progetti e investimenti (più annunciati, forse, che effettivamente realizzati), sembra di tornare sempre al punto di partenza. Manca, per quanto riguarda l’acciaieria tarantina, un quadro di insieme certo e definitivo: garanzie sul fronte occupazionale e sostenibilità ambientale – è stato più volte ripetuto – sono aspetti che non si escludono a vicenda ma fanno anzi parte, devono far parte, di un unico ed ambizioso progetto di rilancio dello stabilimento.
E tuttavia, nonostante le rassicurazioni delle forze politiche e dei vari governi che si sono susseguiti negli ultimi tempi, ci troviamo di fronte a varie emergenze: imprese dell’indotto che vantano crediti non ancora onorati; lavoratori, sia diretti che delle imprese appaltatrici, preoccupati per il loro futuro; questioni come la sicurezza sui luoghi di lavoro e l’obsolescenza degli impianti che rischiano di finire, se non nel dimenticatoio, sullo sfondo di una discussione infinita ma improduttiva. La comunità tarantina è stanca di tutto questo e merita risposte inequivocabili.
Stesso discorso per quanto riguarda il porto di Taranto, a parole ritenuto lo scalo marittimo più importante della Puglia. I dati sul traffico merci meritano un’attenta riflessione. Il sistema portuale ionico ha grandi potenzialità ma tuttora largamente inespresse come appunto confermano numeri e statistiche. Anche su questo versante, sembra di assistere alle classiche fatiche di Sisifo: si fanno programmi, si fa cenno di strategie e investimenti ma lo scenario resta problematico e carico di incognite. È quanto mai necessario delineare una prospettiva di lungo periodo, in grado da un lato di esaltare il settore turistico e, dall’altro, di accompagnare efficacemente il processo di consolidamento del polo industriale cui l’attività portuale è ovviamente legata.
I proclami non servono, non sono mai serviti. Abbiamo bisogno di concretezza e visione.
Su questi temi, invito i parlamentari ionici a farsi promotori di una specifica iniziativa. Deputati e senatori eletti in Terra Ionica, unitamente ai rappresentanti istituzionali del territorio e agli altri attori sociali, a partire dalle associazioni di rappresentanza del mondo economico e dai sindacati, dovrebbero incontrarsi per definire una posizione unitaria. L’esperienza recente ci insegna infatti che agire in ordine sparso è inutile e controproducente.
La gravità della situazione impone di agire in fretta.