LA UIL di Taranto a Roma per la manifestazione su salute e sicurezza sul lavoro

LA UIL di Taranto a Roma per la manifestazione su salute e sicurezza sul lavoro

Il commento del Coordinatore provinciale della UIL di Taranto Pietro Pallini: “Tre morti al giorno in Italia non sono incidenti ma omicidi. Non vogliamo più indignazione, ma fatti concreti”

Si è conclusa sabato 22 ottobre una settimana di mobilitazione per la sicurezza sul lavoro lanciata da Cgil, Cisl e Uil con la manifestazione finale in piazza Santi Apostoli a Roma. Sul palco si sono alternate le testimonianze di lavoratrici e lavoratori dando infine la parola ai segretari generali di Cgil, Cisl, Uil: Luigi Sbarra, Pier Paolo Bombardieri, Maurizio Landini.

«Nel 2022 si sono registrati, ad oggi, 600 morti, 400 mila infortuni, 77% di irregolarità aziendali», ricordano Cgil, Cisl e Uil. Per le tre confederazioni «non sono solo numeri, riguardano la vita delle persone, la loro dignità, i loro diritti» lanciando un appello alle forze politiche per fermare le stragi sul lavoro e invitando tutte e tutti a mobilitarsi per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Non sono mancati, infine, appelli alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e alla neo Ministra del Lavoro, Marina Calderone, a cui viene chiesto «di aprire subito un cantiere sicurezza coinvolgendo in pieno il sindacato».

Presente in piazza Santi Apostoli una nutrita delegazione della UIL Taranto con il Coordinatore provinciale, Pietro Pallini e le numerose, varie categorie.
«Dietro alle morti c’è una logica aberrante da fermare immediatamente, quella del profitto a tutti i costi e della sicurezza come capitolo di spesa» è il commento di Pallini che sposa le parole pronunciate dal palco dal Segretario Generale della UIL Pier Paolo Bombardieri.

E poi: «Alle associazioni datoriali diciamo di escludere le aziende che violano le norme, nondimeno per quanto riguardagli appalti pubblici. Chiediamo che si introduca l’omicidio sul lavoro quando si riscontrano responsabilità chiare da parte delle aziende, come chi manomette i macchinari per aumentare la produzione.

Va subito affinata l’idea di introduzione di una patente a punti, al pari delle sanzioni che vengono irrogate ai lavoratori con il potenziamento degli organi di vigilanza e l’inasprimento delle sanzioni. Ma non basta, è necessaria anche una pioggia di risorse che favoriscano l’investimento economico da parte delle aziende all’interno dei luoghi di lavoro. Infine, ma non in ultimo, educare partendo delle scuole».

E conclude: «Taranto è stata teatro di un’estate terribile per morti e incidenti sul lavoro. La morte di un operaio per il cedimento di un solaio e il ferimento grave di un altro nello stesso incidente. Tutto questo a meno di un mese dalla nostra manifestazione e a due dall’ultimo grave fatto: la terribile morte di un lavoratore dissanguato da un taglio durante una lavorazione su una lamiera.

Assistiamo, dunque, a una battaglia ed è necessario fare tutto quanto in nostro potere per fermarla immediatamente.
Non incidenti ma omicidi.

Non vogliamo più indignazione, ma fatti concreti e il Governo deve ascoltarci».

viv@voce

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