TARANTO. Ex Ilva. “Avevamo ragione quando già in tempi non sospetti ci appellavamo al Governo chiedendo di cacciare, cacciare e cacciare l’amministratore delegato di Acciaierie d’Italia”

TARANTO. Ex Ilva. “Avevamo ragione quando già in tempi non sospetti ci appellavamo al Governo chiedendo di cacciare, cacciare e cacciare l’amministratore delegato di Acciaierie d’Italia”

Comunicato stampa del Movimento Europeista Socialista

Insieme al suo entourage di Taranto e Milano per la mala gestione dello stabilimento di Taranto. I fatti delle ultime ore, purtroppo, ci confermano che eravamo stati facili profeti.

La decisione di Acciaierie di Italia di sospendere, da oggi, 145 aziende dell’appalto rappresenta il colpo mortale all’indotto tarantino già gravemente provato dai notevoli ritardi nel pagamento delle fatture. Circostanza che ha mandato sul lastrico diverse aziende. E con loro operai e rispettive famiglie.

Ora ci appelliamo al Governo dal quale ci aspettiamo un cambio di passo. Se la mossa dell’azienda, come sospettano i sindacati confederali, è finalizzata ad ottenere il miliardo di euro promesso dal precedente governo, il nuovo esecutivo deve dare un segnale di concretezza ed intervenire non erogando soldi dei contribuenti italiani che finirebbero per essere ulteriormente sperperati in danno di lavoratori ed azienda, ma rinnovando i vertici aziendali per risanare finalmente lo stabilimento tarantino. Anche se Morselli & co dovrebbero avere la dignità di andarsene da soli”.

È quanto afferma in una nota stampa Antonio Surgo, responsabile delle politiche industriali per Taranto, Brindisi e Lecce del Mes, il movimento socialista europeo, alla luce delle drammatiche notizie delle ultime ore. Surgo, infine, invita il Ministro dello sviluppo economico a mettere mano ai bilanci aziendali degli ultimi anni verificando entrate ed uscite per avere un quadro dettagliato dello sperperio compiuto in danno dei contribuenti.

 

 

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