ITES PITAGORA. AL VIA LA SETTIMA EDIZIONE DEL PROGETTO “TARANTO LEGGE”
Oggi, mercoledì 30 novembre, alle ore 16,00, si terrà il primo incontro con l’autore Gianfranco Vitti
Prende il via dal Pitagora, nel Teatro “Emanuele Basile”, l’edizione 2022-2023 del progetto “TARANTO LEGGE”, finalizzato ad incentivare processi virtuosi di sviluppo culturale che e promuovono la lettura tra i più giovani. Il percorso educativo e formativo si colloca nell’ambito delle attività di una ormai consolidata rete di scuole, capofila il Liceo Statale Archita di Taranto.
La rassegna di incontri è giunta alla settima edizione. Si avvale della collaborazione dei Presidi del Libro di Taranto e, di alcune Librerie cittadine e da quattro anni gode del patrocinio del Comune di Taranto
Per l’occasione, una rappresentanza studentesca degli Istituti e dei Licei, aderenti alla rete – Archita, Aristosseno, Calò, Liside, Mariapia, Pitagora, Quinto Ennio-Ferraris – incontreranno il fumettista Gianfranco Vitti, lo sceneggiatore Fabrizio Liuzzi e il colorista Gabriele Benefico, autori della graphic novel “Le indagini di Andrè Dupin”.
Gianfranco Vitti, classe 1975, è insegnante e membro del direttivo dell’associazione culturale “LABO”, da anni impegnata nella valorizzazione della cultura fumettistica a Taranto e provincia. Dopo un diploma in grafica pubblicitaria e la laurea in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce, Gianfranco Vitti si è messo in luce nel panorama del fumetto italiano per aver ideato la figura dell’investigatore privato italo-francese André Dupin, protagonista del graphic novel “Delitto d’Autunno”, progetto vincitore del prestigioso concorso nazionale per autori esordienti “Lucca Project Contest 2012” e pubblicato da “BD Edizioni”. Gianfranco Vitti, disegnatore del noir “Delitto d’Autunno, ambientato a Taranto negli anni ’50, è risultato vincitore nella categoria “Premio l’Esordio”, prevalendo sugli altri due candidati, Fabrizio Liuzzi e Gabriele Benefico, suoi compagni di avventura nella realizzazione del graphic novel, rispettivamente nei ruoli di sceneggiatore e colorista.
L’investigatore privato Dupin di Fabrizio Liuzzi, Gianfranco Vitti e Gabriele Benefico, si chiama Andrè, è francese ma ha origini italiane e arriva nel Sud d’Italia per risolvere un mistero personale. Protagonista di due volumi usciti per Lavieri Edizioni, ciascuno dei quali raccoglie altrettante indagini, Dupin si rivela da subito un personaggio intrigante e inusuale che non passa inosservato al suo arrivo a Taranto, una città che lo accoglie e lo trattiene a sé : l’aura del suo insolito mestiere attira presto le attenzioni di alcuni atipici “clienti” e in breve l’investigatore si trova coinvolto nei misteri della città in cui è giunto per una indagine strettamente personale. Un’indagine che si rivelerà più lunga del previsto trasformando una visita temporanea in un soggiorno a tempo indeterminato.
Tutto comincia con un viaggio in treno, un lungo percorso che conduce Dupin nel tacco dello Stivale, in una Taranto immersa nelle luci e nelle ombre degli anni Cinquanta italiani. Fantasmi del passato, come recita il titolo della prima storia, conducono l’investigatore nella città dei due mari, ma al suo arrivo è già contattato per due casi e da subito Andrè li accetta, un pò per soldi, un pò per mestiere e fiuto e un pò perchè così comincia anche la sua indagine della città che percorre a piedi, scoprendone scorci, vicoli o panorami mozzafiato e godendo della brezza marina.
E’ l’autunno del 1957 quando Dupin riceve alla sua agenzia investigativa “Maquis” la visita di una giovane donna, Agata De Nittis, che risponde al suo annuncio di ricerca di un collaboratore. La donna si imporrà ben presto all’attenzione di Dupin all’inizio riluttante, con le sue doti intuitive e la sua prontezza e nelle azioni, e diventerà la sua assistente. Ricatti, segreti, sparizioni e delitti coinvolgeranno la stravagante coppia di investigatori che si ritroverà a confrontarsi e scontrarsi con un commissario di Polizia poco simpatico e un vice collaborativo.
Le foglie autunnali e il grande campo di grano dorato delle copertine a colori, rivelano l’interessante racconto per stagioni di una città cara agli autori che diventa autentica protagonista delle storie in cui la stagionalità rivela anche i mutamenti che avvengono in Dupin e Agata e l’alternanza di tavole colorate e in bianco e nero rendono in pieno anche l’aspetto più intimista e noir delle storie.