DIFFAMAZIONE AGGRAVATA. Assolta la cronista di Nuovo Quotidiano di Puglia, Lucia Jessica IAIA
Sentenza di primo grado, il giudice Tiziana Curci motiva la sentenza, nel dispositivo, con un “Per non aver commesso il fatto”
E così, dopo la condanna della IAIA con decreto penale che fu emesso nella primavera del 2017 dalla Procura della Repubblica di Taranto, e proposto dal pm Rosalba Lopalco e avvalorato dal gip Benedetto Ruberti “per le offese nei confronti di Giovanni Caforio, direttore di Viv@voce”, si è passati alle fasi di giudizio.
La condannata presentò opposizione al decreto penale e quindi hanno preso passo le fasi di giudizio.
A distanza di sette anni dalla denuncia del sottoscritto, in questo processo di primo grado, il denunciante è stato sempre presente a differenza della difesa che con i suoi continui rinvii, e che tra l’altro hanno allontanato anche i tempi della prescrizione compresa la sospensione dettata dal Covid, abbiamo abbondantemente il tempo di leggere la sentenza e da qui preparare l’appello.
Che qualcuno non si illuda che finisce qui.
Assolutamente.
Giovanni Caforio