TARANTO. Sentenza del TAR. 13mila euro è la somma che un istituto bancario deve restituire ad un imprenditore savese
“La sussistenza della facoltà per la Banca di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali del rapporto di conto corrente, ovviamente nel rispetto di quanto sancito dall’art 118 TUB, non le consente di applicare unilateralmente al rapporto nuove convenzioni e formule, che non possono affatto ritenersi una modifica contrattuale, trattandosi invece di un’autonoma e specifica forma contrattuale che va approvata e sottoscritta dal cliente ex art 117 TUB.”
Tale principio di diritto è stato sancito anche dalla Corte d’Appello di Lecce Sez. Distaccata di Taranto che confermando la decisione del Tribunale di Taranto ha rigettato l’appello proposto dall’Istituto bancario.
Ed è così che un imprenditore savese si è visto restituire circa € 13.000,00 oltre alla condanna alle spese per il doppio grado di giudizio.
L’imprenditore fu allertato dal suo commercialista dr. Giulio Rossetti il quale aveva notato alcune anomalie sull’ammontare delle spese della gestione del conto corrente ed affidò all’avv. Giuseppe De Sario l’incarico di introdurre apposita controversia.
Il legale ebbe a evidenziare che le spese di gestione del conto si erano sestuplicate a causa della nuova formula di convenzione del conto corrente e che l’Istituto Bancario non aveva fornito in alcun modo le informative di legge e neanche dato la prova del giustificato motivo che, sempre a norma dell’ art 118 TUB, legittimerebbe tali modifiche (sulla necessità di tale requisito, da intendersi come “specifico” e “documentato” cfr Cass sent n 13051/2008, oltre a numerose e costanti decisioni dell’Arbitro Bancario, tra cui v. Collegio arbitrale Roma 13.1.2014) .
Si chiude così dopo anni di causa questa ennesima battaglia instaurata dal dr. Giulio Rossetti e dall’avv. Giuseppe De Sario – che non hanno mai smesso di credere nella Giustizia e nella affermazione del diritto.
“Siamo soddisfatti per il positivo esito di questa ennesima vicenda giudiziaria ma non possiamo non pensare ai tantissimi imprenditori che subiscono soprusi dal sistema bancario e che tentano di tutelare i propri diritti contro un sistema bancario spesso prepotente con i più deboli”
Ancora una volta prendiamo atto delle illegittime azioni che gli istituti bancari mettono in essere nei confronti degli imprenditori che se non ricorrono alle vie legali sono destinati a subire ingiuste sottrazioni di capitali che costituiscono importanti risorse per i loro investimenti e le loro attività.