Lizzano. VALERIO MORELLI, M5S: “E’ ora che il sindaco Macripò dia un modo diverso di interpretare la situazione e che si faccia, al tempo stesso, portavoce di tutto il paese”
Incontro con Valerio Morelli, vittima di uno dei diversi attentati di questi ultimissimi giorni a Lizzano, e Consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle
Come è iniziata questa avventura politica lizzanese ?
L’avventura è cominciata con la formazione di un gruppo Meetup Lizzano a 5 Stelle, con l’aiuto di tutti gli attivisti lizzanesi. Abbiamo creato il meetup agli inizi di Gennaio 2013 fondendo 2 gruppi che lavoravano autonomamente fino a quella data. Poi abbiamo proceduto con delle riunioni e quando c’è stata da valutare la candidatura per il capolista per il sindaco abbiamo attuato un vero e proprio processo selettivo. Alla fine la scelta è ricaduta sulla mia persona, con alla base una buona fiducia nei miei confronti.
2 mesi fa lei era candidato sindaco ed ha affrontato le prime elezioni istituzionali. Che effetto le hanno fatto ?
Un effetto strano, perché io non ho mai fatto politica in vita mia. La mia politica era di tipo territoriale, di difesa del territorio, improntata sull’educazione perché io sono un educatore. Mi occupo di sostegno, di ragazzi disabili per cui ho sempre cercato di far capire alla gente che al centro di tutto deve esserci l’uomo e specialmente le persone più deboli: anziani, bambini e disabili.
Lizzano, posto di frontiera. Che è successo in questi ultimissimi giorni?
Prima di tutto da quel che si è saputo c’è stato un atto intimidatorio ai danni di un ex candidato sindaco per una lista civica che è l’avv. Bruno Pozzessere, il quale aveva subito anch’egli degli spari contro la porta di casa. Questo episodio non aveva suscitato tanto clamore. Poi c’è stato, due giorni prima dell’atto intimidatorio ai danni della mia persona, un incendio, che inizialmente si pensava fortuito ma poi rivelatosi doloso, ai danni di Pippo Donzello, candidato sindaco per una lista civica. Il 3 Agosto, mentre ero in vacanza in Spagna, hanno affrontato la mia persona sparandomi dietro al portoncino. Noi eravamo in Spagna con la famiglia ed eravamo partiti il mercoledì prima per un matrimonio e per una vacanza e abbiamo saputo dell’accaduto mentre eravamo ancora lì, un giorno e mezzo dopo. Non avevamo ancora bene idea di che cosa era successo perché avevamo deciso di passare una vera e propria vacanza spegnendo ogni apparecchio elettronico. Fortunatamente,poi, parlando con mio fratello, ci siamo resi conto che il danno era relativo perché inizialmente avevo pensato chissà che cosa. Il danno economico era relativo ma non quello morale. Bisognerà vedere adesso in che modo affrontare il mio lavoro da consigliere comunale. Dopo l’attentato alla mia proprietà, 2 giorni dopo, in una stessa notte sono stati esplosi spari contro il portoncino del consigliere del Pd Antonio Lecce, contro la vetrina di un’attività commerciale di un ex sindaco di Lizzano, Antonio Motolese, e poi contro l’auto di un vigile urbano in servizio a Lizzano. L’escalation di atti intimidatori è stata questa qui. Nel frattempo, però, a Lizzano, sono successe anche altre cose tipo lo scippo di una collana ad una vecchietta che è caduta ed è stata operata d’urgenza, alcuni episodi di violenza tra bande legate allo spaccio di droga. Insomma, un grossissimo disagio morale, sociale e civile che si è scatenato contro esponenti politici dell’opposizione.
Quindi lei crede che questo sia solo uno sparo nel mucchio ?
Io non so cosa credere, devo dire proprio la verità. Finché io ho vissuto la vicenda a distanza avevo fatto dei ragionamenti, avevo anche cercato di scavare nella mia vita privata. Non ci sono zone d’ombra e la mia attività da politico precedente a queste elezioni era pressoché zero di politica attiva. La mia attività di politico attuale è racchiusa in 3 mozioni: un’interpellanza fatta insieme al collega Lecce, un’altra mozione e un’interrogazione che era in fase preparatoria. Quindi anche lì, francamente, ho difficoltà a vedere una matrice politica che però sia rivolta alla mia persona in qualità di consigliere comunale. Credo invece che ci sia la volontà di colpire tutta l’opposizione e in generale tutta la politica lizzanese di rimando.
Andiamo a Sabato scorso, una bella manifestazione per le vie cittadine. Che cosa ha mostrato Lizzano in quell’occasione ?
Lizzano ha mostrato la voglia di unirsi intorno alle persone colpite da questi atti, di unirsi introno allo stato di terrore che si respira in paese, anche dai serrati posti di blocco delle autorità. La gente ha voluto mostrare coraggio, non ha avuto paura di scendere per le strade e la bellezza della manifestazione ritengo sia stata anche data dalla volontà delle associazioni e dei gruppi politici di partecipare in massa. A Lizzano sono confluiti diversi gruppi politici delle ragione e non a dare un sostegno morale a chi vuole combattere per la giustizia, per la legalità e per un territorio sicuro.
Il sindaco Macripò ha dichiarato al nostro giornale che questi attentati sono frutto di uno squilibrato. Che ne pensa ?
E’ una sua opinione. Io personalmente non riesco a capire il perché uno squilibrato debba pianificare in questa maniera 4-5 atti intimidatorio che non possono essere non descritti da un disengo: colpire tutta l’opposizione, colpire 4 consiglieri di opposizione, 1 vice-sindaco della passata amministrazione, lascia adito a dei dubbi. Dubbi che non devono ricadere sull’attuale amministrazione, lungi da me, che però devono essere chiariti in chiave politica.
Dopo questi attentati cosa cambia nella cittadina di Lizzano ?
Quando sono intervenuto sul palco, il giorno della manifestazione, ho detto che non tutti i mali vengono per nuocere. Chissà che finalmente la gente non alzi la testa e cammini dritta e smetta di piegarla alla vista di qualche mafiosetto locale. Lizzano ha bisogno di rinasce e forse questo grande dispiegamento forze darà l’impulso giusto ad una rinascita della nostra comunità.
Ultimora: tranciati i tiranti di un tendone di vite. Distrutte 150 piante in un terreno di proprietà del sindaco. Anche questo è segno che l’autore sia uno “squilibrato”?
Questa azione complica di più la situazione a Lizzano. Se finora era stata colpita l’opposizione ora ad essere colpita, con questo vile gesto, anche la maggioranza. Penso che sia il momento che il sindaco Dario Macripò dia un modo diverso di interpretare la situazione e che si faccia, al tempo stesso, portavoce di tutto il paese contro questo bruttissimo clima. Inoltre chiedo che il sindaco si faccia promotore, nelle sedi opportune, a chiedere un maggior controllo del territorio, diversificando anche l’orario di servizio dei Vigili Urbani i quali finiscono il loro servizio alle 21.
Giovanni Caforio