RACCONTI / 15. “Pripariti!”
Quando eravamo adolescenti e ascoltavamo le cose di quelli più grandi di noi …
Spesso, moltissimi anni fa, andavamo allo stadio “Iacovone” e seguivamo il Taranto che militava, allora, nelle serie B. Non contenti, alcuni più grandi di noi vollero seguire anche le trasferte del Taranto. Allora erano i tempi di mister Toneatto, Viciani, De grandi e il Taranto, immancabilmente, ogni anno, tribolava all’ultima giornata del girone di ritorno per conoscere il suo destino: permanenza in B o retrocessione in C.
E quindi alla luce di queste escursioni, o meglio trasferte calcistiche, mi accodai anche io diverse volte. Durante il viaggio tutti si sbottonavano in modo indicibile. Parlavano delle loro scorribande giovanili, dei loro scherzi guasconi.
Insomma, trovavano il tempo per non annoiarsi per le lunghe ore di viaggio in corso. In questo gruppo c’erano due cognati, i quali avevano sposato due sorelle e avevano avuto il fidanzamento ufficiale nello stesso tempo. Dopo molti anni muore il suocero.
Inizia il discorso uno dei due cognati:
“Ntò? Cè ti ricuerdi quannu erumu fidanzati ntrà casa?”
“Mbè?”
“E quannu lu tata ticia alla mamma “pripariti”?
“Mbè?”
Sa cè ulì dicia?
Cèni?
Cuntrai lotru giurnu cuddu amicu tlù tata, e lu fermai apposta apposta.
E cè là dittu?
Laggià tittu cu mi spiegaua cè ulì dicia quannu ticia alla mia mamma “pripariti”, visto ca iddu ogni vota ca vinìa a casa assiunu assiemi.
Puei?
Sa cè ulì dicia? Stasera fuechi
Nò ncì sta capesciu …
Assiemi, lu tata cu l’amicu sua si scji vitiunu allu cinema Vittoria nù film hard
E cè ieti hard?
Li murtacci tua, nu filmi ti rascu eti!