MANDURIA. VERDI: “Si continua ancora a trattare sul Depuratore …”
E’ per lo meno singolare che dopo anni di una protesta che ha visto schierati 14 consigli comunali al completo, sindaci, associazioni, esperti qualificati, comitati, forze politiche, cittadini, si possa continuare a trattare la questione del depuratore di Manduria (nonché dei vari depuratori lungo la fascia costiera ionico-salentina) facendo ricorso a note di colore e accenti folkloristici
Nell’articolo apparso sulla “Gazzetta “ di domenica 25 agosto viene ricordata ancora la querelle sul ballo del Qua-qua come il fatto saliente dell’intera mobilitazione e vengono menzionate, genericamente, le “alghe” come unica motivazione addotta dalle popolazioni contro la realizzazione del depuratore. Purtroppo le cose non stanno così e lo stanno già sperimentando sulla propria pelle i cittadini di Lizzano. Il fatto è che il progetto in via di realizzazione comprometterebbe la cristallinità (una delle poche che possa vantare l’Italia, certificata tanto dall’ARPA Puglia, quanto da “Goletta Verde”) delle acque del tratto di mare attraversato dalla condotta sottomarina, che scaricherebbe i reflui in un fondale di appena sedici metri, al centro di una foresta di “posidonia”, la cui presenza ha fatto sì che il sito fosse dichiarato come zona S.I.C. (sito di importanza comunitaria) e perciò inibito ad ogni forma di intervento umano.
Questa ed altre cento motivazioni, addotte nei vari ricorsi ai tribunali amministrativi (il primo, ricordiamolo, accolto dal TAR di Lecce con una motivazione degna di essere ricordata negli annali giudiziari) vengono tranquillamente ignorate dall’estensore dell’articolo, mentre il Consigliere regionale Amati torna a riproporre, come soluzione definitiva, lo sversamento dei reflui affinati in falda, fingendo di ignorare che il Ministero dell’Ambiente si è già espresso negativamente rispetto a questa eventualità, che presupporrebbe nientemeno che la modifica della legislazione comunitaria.
Scandalizzati del carattere capriccioso dei cittadini di Manduria e dintorni, né l’estensore dell’articolo né l’ex assessore Amati pare abbiano preso visione né dei rapporti dell’Arpa degli anni passati, né del recente rapporto di “Goletta Verde” di Legambiente che in Puglia individua i tratti di mare più inquinati proprio in corrispondenza dei vari depuratori con scarico in mare.
Se è vero che il depuratore attualmente in funzione a Manduria è vecchio e obsoleto, sarà lecito chiedere che il rimedio non sia peggiore del male?
Esecutivo cittadino del Partito dei Verdi – Manduria