Comunicato stampa. “Manduria Migliore”. IMMOBILISMO SUL PROBLEMA DEPURATORE
Pochi giorni fa avevamo espresso il nostro timore che l’atteggiamento attendista dell’attuale Amministrazione nei riguardi della questione depuratore avrebbe rischiato di ridurre ancor di più il già lieve spiraglio di speranza che la popolazione manduriana aveva di evitare questo ulteriore scempio
Alla luce delle ultime comunicazioni pervenute dagli uffici regionali possiamo dire che siamo stati facili profeti. Non è ovviamente nostra intenzione far ricadere la totale responsabilità dell’attuale grave situazione sulle spalle della giunta Massafra, ma è inevitabile porre in essere alcune riflessioni. Ricordiamo bene quanto la passata campagna elettorale sia stata incentrata da parte di tutti i candidati sulle questioni allora ancora pendenti del sopralzo della discarica “La Chianca” ed appunto il problema dello scarico in mare del realizzando depuratore. Il Sindaco Dott. Massafra fece ampie rassicurazioni sul proprio personale impegno e quello di tutta la sua Amministrazione ad opporsi tenacemente ad entrambi i deleteri progetti. E la popolazione manduriana ha deciso di dare piena fiducia a queste promesse.
Oggi, solo pochi mesi dopo, assistiamo ad un vorticoso precipitare di avvenimenti, uno più minaccioso e deleterio dell’altro. Se infatti sul fronte dell’opposizione al sopralzo della discarica nulla è stato fatto (ed ora anzi si spera sottovoce che venga realizzato in maniera da scongiurare il pagamento dell’enorme debito accumulato verso la società Manduriambiente), rispetto alla questione depuratore qualche timido passo era stato pur intrapreso.
A luglio infatti partecipammo, quali membri fondatori del comitato Noscaricoamare, ad una riunione multilaterale svoltasi nell’ufficio del sindaco tra l’Amministrazione comunale, il comitato e la Regione Puglia (rappresentata in tale occasione dal Presidente della Commissione Ambiente Donato Pentassuglia). In tale incontro la Regione rassicurò i presenti sulla volontà di procedere ad una scelta condivisa a condizione che il comune di Manduria esternasse in modo chiaro la propria posizione ufficiale in merito, ossia quale migliore alternativa proponesse per evitare lo scarico in mare dei reflui. Le proposte sul tavolo erano e rimangono quella del comitato, elaborata dai docenti universitari Proff. Del Prete e Caliandro, e la bozza commissionata dalla giunta Tommasino (affidata al Prof. Muscogiuri ed all’Ing. Delli Santi).
Il Sindaco all’epoca prese tempo chiedendo di rimandare tale scelta ai primi di settembre in modo da potersi confrontare con tutte le posizioni all’interno ed all’esterno della sua maggioranza motivando tale scelta come volontà di discutere democraticamente della questione.
Pur tuttavia, da quel giorno di fine luglio nulla di concreto è stato fatto ed i risultati sono ora sotto gli occhi di tutti.
Occorre che l’amministrazione si renda conto che non può più avere, almeno su questo problema, un atteggiamento attendista, ma occorre agire a livello di Governo Regione nonché a livello nazionale per far si che la voce e la volontà della cittadinanza venga, almeno questa volta, ascoltata e rispettata.
Se è vero che la responsabilità di aver aperto le porte a questo progetto sconsiderato e dannoso è e rimane sulle spalle di coloro che hanno amministrato, male, la nostra città in passato, è altrettanto vero però che sull’attuale Amministrazione grava un marchio altrettanto pesante e, a nostro avviso, altrettanto imperdonabile: il passivo immobilismo.