SAVA. “Punteruolo rosso” della palma e degrado ambientale in Piazza Europa
Esposto al sindaco e all’ Assessore Ambiente-Ecologia
Se è pur vero che non esiste un intervento risolutivo che riesca a garantire risultati certi per il controllo e l’eliminazione di questo coleottero “Rhynchophorus ferrugineus” (Olivier) è anche vero che le Amministrazioni Comunali, qualora ravvisino situazioni di pericolo per la pubblica incolumità derivante dalla caduta al suolo delle foglie infestanti e debilitate nonché, pericolo di scadimento della qualità del patrimonio ambientale urbano a causa della presenza di vegetali di “palme infestate” sui territori di loro competenza, devono provvedere (art. 8 D.M. 7 febbraio 2011) all’attuazione degli interventi ritenuti più idonei secondo i piani di azione stabiliti dal Servizio Fitosanitario regionale competente per territorio. Ai sensi dell’ art. 54, comma 2 del Decreto Legislativo n. 267 del 18 agosto 2008, i Sindaci sono responsabili della incolumità pubblica e sicurezza urbana.
Per incolumità pubblica si intende l’integrità fisica della popolazione e per la sicurezza urbana un bene pubblico da trutelare attraverso attività poste in difesa, nell’ambito delle comunità locali, per migliorare le condizioni di vivibilità nei centri urbani con il “libero utilizzo degli spazi pubblici e la fruizione a cui sono destinati”. L’impossibilità di poter usufruire in sicurezza di un ampio spazio pubblico come quello della villa di Piazza Europa, luogo in cui molte famiglie portano i propri figli, e il disinteresse dimostrato dagli amministratori comunali alla cura del verde e in particolare delle palme ormai ingiallite a causa dei mancati interventi a tutela delle medesime ormai “mangiate dal punteruolo rosso”, hanno portato alcuni cittadini a richiedere l’intervento di codesta Associazione.
Affinché venisse effettuata una verifica sullo stato dei luoghi. Effettivamente, dopo essermi recato in prossimità dell’area interessata dalle palme attaccate dal coleottero (punteruolo rosso), ho constatato che la situazione ambientale rispetto a come mi era stata rappresentata è di gran lunga peggiore. Ben quattro palme di notevole dimensioni (due delle quali distanti qualche metro da un chiosco Bar molto frequentato) dimostrano la presenza di potenziali focolai di infezione “irreversibile”. Queste piante e in particolare i loro tronchi, fanno parte di quell’elenco di cui alla Legge 152/06 (legge in materia di tutela ambientale) dove risultano classificati come “rifiuti speciali” e in quanto tali, una volta sradicati dovranno essere obbligatoriamente smaltiti in discariche autorizzate oppure interrati alla profondità di un metro. Pertanto, in considerazione dell’impossibile “recupero” di tale piante,
CHIEDO
a codesta amministrazione di voler provvedere come da dettami di legge, ossia all’abbattimento delle “ex quattro palme” e al loro smaltimento nonché al ripristino dello stato dei luoghi con la eventuale sostituzione con altre piante tenendo conto della carenza di pubblico nel territorio urbano al quale questa amministrazione già nei mesi scorsi aveva deciso e attuato, l’abbattimento di altri 10 alberi di “pino d’aleppo” (alcuni dei quali risalenti agli anni ’40) che già alcuni mesi fa questa amministrazione.
Tale richiesta viene formulata nell’interesse della cittadinanza savese che ad ogni buon fine si vuole tutelare.
Mimmo CARRIERI