IL MONDO DI ANTONIO SPADA / 14
Tli reguli tlu paesi so li guardiani:
Sta parlu tli Vigili Urbani.
Sò gentili, ma no tutti
Ncunu spessu dici « Ce tnifutti »
Lu Comandanti etina signora
Ti stu cambiamentu era ora!
Cinca frequenta la chiazza, no li po vedere
Ticiunu ca no faciunu il loro dovere
Sulu piccé ncunu biricchinu
Si leggi lu giurnali do Realinu.
Onu passati li tiempi ti Americu
Ca facìa la multa allu siri e all’amicu!
Li Vigili no ponnu essiri diversi tlu paesi
Pronti a sparlari senza mai pajari li spesi!
20 Gennaio 2012 – San Sebastiano
Questa poesia è incentrata sulla figura del vigile urbano. Con quest’opera, infatti, il poeta tende a sottolineare come questa figura sia cambiata nel corso del tempo. Precedentemente il vigile svolgeva il proprio mestiere senza tener conto della persona che aveva davanti. Se qualcuno commetteva un’infrazione doveva essere sanzionato come previsto dalla legge, che si trattasse di un amico o di un dirigente. Adesso invece, col passare del tempo, questa sua indulgenza e professionalità è andata scemando ed ora, spesso, molti di quelli che commettono delle infrazioni passano impuniti per merito della compassione di questa figura, e altri che allo stesso modo sono colpevoli vengono sanzionati anche più del dovuto.
Alessandra Cuocci