TORRICELLA. Discariche abusive di materiali “speciali e speciali pericolosi” in macchia mediterranea e in prossimità di uliveto
Contrada “Ciritogna/Trullo, problematiche igienico – ambientali. Lettera al sindaco Depascale
Era il 27 novembre del 2012 quando alla mia presenza in seguito ad un mio esposto gli agenti del Corpo Forestale della Stazione di Manduria (sempre attenti alle tematiche ambientali), da me accompagnati sul posto accertarono e certificarono con Verbale depositato presso questo Comune nei giorni successivi, la presenza di quintali di materiali “speciali e speciali pericolosi” scaricati da ignoti in prossimità di un terreno con alberi secolari di ulivo nonché ai margini di un tratturo di campagna folto di vegetazione e all’interno di una vasta macchia mediterranea che domina su di un promontorio con panorama sul mare e su decine di ettari di terreni agricoli coltivati ad uliveto.
Dal mio esposto e dal sopralluogo effettuato dagli agenti del Corpo Forestale sono trascorsi circa 15 mesi e a quel Verbale, con il quale si chiedeva la bonifica dei siti inquinati, non è stata ancora data esecutività!
Ora, a distanza di così tanto tempo, lo stato dei luoghi della contrada ”Ciritogna/Trullo” a causa del degrado ambientale ed igienico sanitario è venuto ulteriormente a peggiorare in quanto. quella macchia mediterranea e l’area circostante è diventata uno “specchietto per le allodole” dove i tanti “terroristi ambientali” ritengono di poter impunemente continuare a realizzare altre discariche tanto che, a quelle decine di quintali di amianto,ai cumuli di lana di vetro (classificata dannosa per l’uomo dal Ministero della Salute -vedesi D.L. 1/9/98) ai pneumatici, alla plastica agli inerti di costruzioni (scaricati sopra e sotto i cespugli), si sono aggiunti altri enormi quantitativi di “lastre di eternit, masserizie e anche tondini di ferro arrugginito che si ergono in linea verticale da sotto un terreno agricolo.
Tutto ciò è grave signor sindaco perché Lei, oltre ad essere capo dell’amministrazione e ufficiale di governo, è anche autorità sanitaria locale e quindi non può minimizzare e sottovalutare il pericolo per la salute e la tutela della pubblica e privata incolumità. E’ indispensabile rispondere alle urgenti esigenze d’ordine sanitario e ambientale per le quali avrebbe già dovuto adottare quei provvedimenti necessari alla rimozione dei materiali inquinanti al fine di limitare i rischi sanitari e ambientali derivanti da eventuali inalazioni delle fibre e polveri di asbesto di amianto depositatesi al suolo o disperse nell’aria che se inalate possono causare gravi danni alla salute umana.
Mi permetto di ricordarle inoltre che: “il sindaco che non dispone l’immediato intervento per la eliminazione dei rifiuti e per il ripristino dello stato dei luoghi”, secondo quanto prescrive l’art. 14 della L. 5 febbraio 1997 n. 22, “risponde del reato di cui all’art. 328 C.P.”, (conferma Corte di appello di Catanzaro 8 luglio 2004 n. 1144) Corte di Cassazione 7 settembre 2005 (udienza 10 giugno 2005) Sentenza n. 33034-
In attesa di cortese iscontro, distintamente saluto.
Mimmo CARRIERI
Responsabile settore Ambiente Ecologia
Associazione CPA Sez. Prov.le di Sava (TA)