SAVA. Dal 2004 al 2014. Dieci anni con 4 amministrazioni comunali

SAVA. Dal 2004 al 2014. Dieci anni con 4 amministrazioni comunali

Da Lucia Fasano a Corrado Agusto, da Aldo Maggi a Dario IAIA. L’esperienza del nostro modo di informare

In questo decennio appena passato abbiamo assistito, nel bene e nel male, alle vicessitudini di queste quattro coalizioni politiche guidate dai sindaci sopra citati.

Era il 2004 ed era in sella nel nostro Palazzo municipale la coalizione di centrodestra guidata da Lucia Fasano. Supportata dai due grandi vecchi della politica savese: Ninì Decataldo (Forza Italia) e Bruno D’Oria (Socialisti autonomisti). Ebbe breve durata in virtù delle bizze comportamentali di alcuni Consiglieri comunali convinti che il braccio di ferro doveva portare al ricatto amministrativo per le nomine assessorili da cambiare. Così non fu. Lucia Fasano perse i numeri della maggioranza  che la sosteneva e, automaticamente, diede addio alla sua prima esperienza amministrativa savese. E’ stata l’unica donna nella storia savese ad essere stata il primo cittadino. Per la cronaca i rapporti con questa coalizione non erano affatto malvagi. Anzi. Seppur la veduta di questo giornale, in una proiezione politica differente, andava oltre a questa compagine c’era il rispetto dei ruoli. Chi informava e chi amministrava. Spesso, e volentieri, si sottolineavano le smagliature cosa che, credo, ogni giornale ha il diritto di criticare  e al tempo stesso anche di proporre. Spesso, anzi sempre, mai ascoltato. Lucia Fasano appena fu defenestrata, in virtù della mancanza dei numeri in sede istituzionale, tuonò di brutto contro gli autori della sua caduta e per salutare il suo addio il nostro giornale gli propose una intervista. No. Fu un no categorico. Salvo poi, naturalissimo questo, concedere l’intervista alla stampa che era stata più compiacente durante il suo breve mandato. Ma sì, andiamo avanti. E che si crede Viv@voce che le sue critiche amministrative non devono sortire nessun effetto contro il suo modo di informare?

Lucia Fasano saluta il Castello medioevale e Corrado Agusto, a guida di un’ammucchiata di partiti e liste civiche, vince la tornata elettorale. E’ sindaco di Sava. Il nostro giornale saluta calorosamente l’ascenza di questo enfant prodige e gli ricorda che oltre alle belle parole che hanno affascinato i savesi, e il buon nome di famiglia d’origine, il principino della borghesia operativa savese deve dare un volto alla nostra comunità. Dopo pochissimi mesi gli scricchiolii sono evidenti. E Viv@voce comincia a far notare che questa amministrazione, fantomatica di centro sinistra, se non rilancia il gioco amministrativo e attiva gli strumenti che ha a sua disposizione non dura molto. Con Corrado Agusto il rapporto con questo giornale, dopo pochi mesi dalla sua investitura a sindaco di Sava, diventa scintillante. Ci scontriamo su ogni cosa che decideva all’interno della sua amministrazione, famoso fu il fatto che lo stesso in soli 18 mesi di sua getione comunale cambiò ben 24 assessori! E questo lasciava intendere tutto. A Sava diciamo “nò era piettu pi iddu”. Viv@voce uscì con titolone che diceva così: “E’ crollato Corrado Agusto!” Infatti, buttò la spugna immediatamente. Il rapporto con il nostro giornale fu serratissimo, sembravamo come un cane e un gatto che stavano per saltarsi addosso. Ma l’intelligenza sua, questa volta, ebbe successo: rispettò il mio ruolo e lo sfottò “popolare” tra noi due proseguì tranquillamente. Il rapporto con gli altri partiti e liste civiche che lo avevano supportato (o sopportato?) rimase di rispetto con Viv@voce. Segno buono che lasciava presagire a ben altri risultati a venire …

Dopo Corrado Agusto, dimissionario, ci fu la penultima amministrazione comunale savese. Ovvero, quella guidata da Aldo Maggi sindaco, con l’appoggio dei partiti classici del centrosinistra savese. Alla partenza della coalizione che uscì vincitrice ci fu un ottimo rapporto di informazione. Ma questo però non ci lasciava con la mani in mano o, meglio ancora, con le dita atrofizzate. Seguivano giorno per giorno le fasi di questo sindaco, di questi assessori comunali e dei Consiglieri della maggioranza e dell’opposizione. In un paese è molto più facile per un giornale essere un riferimento per le tematiche quotidiane di una piccola comunità come la nostra. Si sa dove andare a mostrare un problema che, spesso e volentieri, gli amministratori di turno dicono con il classico “sì” al cittadino e poi, invece, non si adoperano alla risoluzione sull’immediato dello stesso. In questa amministrazione, appena uscirono le pagelle sull’operato amministrativo (dopo un anno esatto esatto dal loro insediamento, ndr) subito Aldo Maggi ci tolse il saluto. Fa nulla, tanto siamo vaccinati su questo.  E così anche con questa amministrazione abbiamo seguito il classico seguito del “giorno per giorno”. Senza fare sconti per nessuno. Ogni cosa che veniva fatta, o fatta male, mettevamo in evidenza tutto sul nostro giornale. L’amministrazione di Aldo Maggi finisce il corso naturale della legislatura e al nostro Palazzo municipale si insedia l’amministrazione IAIA.

L’amministrazione IAIA in campagna elettorale promette un nuovo modo di amministrare, assessori capaci di capire la materia del comparto che verrà assegnato. Insomma, promette un paese nuovo, gestito meglio in tutte le arterie importantissime per la vita del paese. I mezzi di informazione cominciano a cambiare radicalmente, facebook prende il soprassalto sull’informazione classica e i problemi del nostro paese vengono messi, in tempo reale, alla conoscenza di tutti coloro che chiamano il nostro giornale. Diciamo che è un successo, per tutti questo. Nei primi 6 mesi l’amministrazione IAIA si mostra disponibilissima con il nostro giornale ma, appena cominciano le critiche sui ritardi, mastondontici, dei lavori di ristrutturazione in Piazza Risorgimento il rapporto si incrina. Ma, su tutto, è stato l’aver investito la DDA di Lecce (Procura distrettuale antimafia) e il Prefetto di Taranto sulla legittimità del prolungamento di un anno del contratto del servizio dei Parcheggi pubblici dato dall’amministrazione IAIA alla società privata che lo gestiva già da 4 anni nel nostro paese. Infatti, il risultato in concerto tra la DDA di Lecce e il prefetto fu l’immediata esclusione della compagnia privata dal servizio delle strisce blu in quanto non aveva più i requisiti per poter svolgere un servizio pubblico in un Ente statale. Da queste date è iniziato il muro contro muro contro questo giornale e contro l’ambientalista Mimmi Carrieri, nostro caro e affettuoso giornalista. L’amministrazione IAIA ha declinato le nostra interviste (famosa fu quella del sindaco-pro tempore IAIA, il quale mi imponeva le condizioni per intervistarlo, ndr), ci hanno tolto il saluto (meschino questo, ndr) proprio coloro che ieri stavano all’opposizione e facevano ponti d’oro per questo giornale. Non ci mandano più i comunicati stampa, non ci invitano più alle sparute occasioni che organizzano pubblicamente. Insomma, hanno voluto tranciare di netto il contatto con questo giornale. Noi abbiamo continuato a fare ciò che sappiamo fare, a volte lo facciamo bene altre volte un pò meno, ma siamo stati sempre coerenti con il nostro di modo di operare. A differenza di chi ha mostrato un volto di circostanza, il quale lo ha portato al Palazzo comunale savese, e che oggi  dimostra ciò che effettivamente è. Le carte bollate tuonano, da una parte e dall’altra. E, onestamente non abbiamo paura di difenderci nelle aule di Tribunale con lo spauracchio di una condanna, ma senz’altro si sta preoccupando anche, seriamente, chi difende un imputato per professione  e che ora risulta imputato lui!

A Sava  ticimu … lu scursoni cambia sulu la camisa ma resta sempri nù scursoni. E nui, purtroppu, mà sbajiata la valutazioni iniziali. Ma sulu quedda, sà?

Giovanni Caforio

 

 

 

 

viv@voce

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