MONTEMESOLA. Il Sindaco Punzi chiarisce alcuni punti per quanto riguarda l’ultimo Consiglio comunale
“Chi ha fatto dichiarazioni si assuma le responsabilità”
E’ il sindaco Vito Antonio Punzi, questa volta a dire la sua, alla luce di quanto emerso nel consiglio comunale cittadino dello scorso 2 aprile. Ricordiamo ai lettori, l’inizio della vicenda con le dichiarazioni del consigliere di minoranza Maurizio Romanazzo, emerse in seduta consiliare, che hanno suscitato l’indignazione dell’imprenditore tarantino Pasquale Reale, proprietario della ditta di riciclaggio pneumatici fuori uso in corso d’opera nella zona PIP di Montemesola. “E’ giusto e doveroso fare qualche appunto rispetto a tutta questa vicenda” esordisce così il primo cittadino, deciso a fare chiarezza su quello che è stato lo svolgimento dei fatti da sei mesi a questa parte. “Il tutto è nato da una procedura che l’azienda ha chiesto a un ente che si chiama Provincia, quindi il Comune poco incide in questo discorso perché la determina è stata generata dalla Provincia”. Punzi parla delle azioni intraprese dalle minoranze consiliari, con particolare riferimento alla pubblica assemblea convocata da queste (eccetto il consigliere Lucia Valentini) lo scorso novembre, in cui a detta del sindaco “si è deviata l’attenzione dei cittadini solo ed esclusivamente sul tema dell’inquinamento”, senza considerare gli aspetti positivi riguardanti la fabbrica di riciclaggio pneumatici fuori uso del Reale, ovvero quelli in tema di occupazione e risorse per il territorio e l’intera comunità, definendo altresì l’assemblea, quale iniziativa scorretta.
“Se la preoccupazione dell’opposizione era aprire un dibattito in piazza, la prima operazione a parer mio, doveva essere quella di invitare la maggioranza, e quindi fare un dibattito aperto. Invece, visto che all’epoca si era pensato male di incentrare tutto il discorso sull’inquinamento, tutto hanno fatto, meno che invitare la maggioranza” afferma Punzi, e rimarca: “Proprio loro sono stati i protagonisti, negli anni passati, della convivenza sul territorio di Montemesola, con una azienda che si chiama Ala Fantini e quando si dovevano affrontare temi seri all’epoca, sull’inquinamento del territorio e sul ristoro ambientale, nulla è stato fatto né dall’amministrazione di sinistra di allora con Pino Sgobio, piuttosto che Maurizio Romanazzo, né con le amministrazioni guidate dal signor Franco Marangi. Questo è quanto è accaduto” spiega Punzi, “fino a quando poi gli stessi artefici dei regolamenti della zona PIP, delle procedure di assegnazione, degli stessi che hanno poi tra l’altro avuto a che fare, in qualche modo, con i vari servizi che sono stati assegnati alla ditta Reale all’epoca delle amministrazioni Marangi e Romanazzo, e non ultimi gli artefici del piano di insediamento produttivo della nostra zona industriale”.
Dunque Punzi, in un’intervista, dice di non riuscire a spiegarsi, il meravigliarsi delle opposizioni dell’attività che quest’azienda “dovrebbe o deve, questo lo vedremo” sottolinea il Sindaco, fare su Montemesola. Punzi ricorda anche che a margine di quell’assemblea saltarono fuori perplessità delle opposizioni, per quanto riguarda l’iter autorizzativo (ne parlammo, se ricordate).
“Da allora l’intenzione dell’opposizione è sempre stata quella di ostacolare a priori, un imprenditore che deve fare un investimento sul nostro territorio”.
“Noi non vogliamo fare muro contro muro” dichiara Punzi, il quale spiega della disponibilità concessa alle opposizioni, tramite la costituzione di una commissione, la quale, attraverso la valutazione e la visione della documentazione in possesso del Comune, avrebbe approfondito lo studio sull’iter autorizzativo inerente la fabbrica. Da quella commissione, istituita il 27 dicembre 2013, è poi scaturita una relazione.
“Io non posso non sottolineare, che ai lavori di questa commissione dovevano partecipare anche tecnici esterni, doveva esserci anche il coinvolgimento della Provincia. Ma tutte queste cose non ci sono state e siamo andati avanti, è stata fatta una relazione, in maggioranza abbiamo dato l’ok, nel frattempo però io ho chiesto udienza al commissario della Provincia e all’epoca dirigente dottoressa Spartera. Sono stato sentito per manifestare le mie perplessità sull’iter autorizzativo, e per chiedere una verifica affinchè tutti gli altri, rispetto alla verifica degli atti amministrativi, fossero tranquilli” spiega il primo cittadino affermando l’esistenza di atti e mail ufficiali a testimonianza del suo sollecito per avere al più presto gli elementi su cui andare a discutere in Consiglio Comunale.
La procedura è quindi stata avviata. Detto questo, il sindaco Punzi, arriva al cuore della vicenda, ovvero quelle dichiarazioni del consigliere di minoranza Maurizio Romanazzo, che tanto hanno inquietato il consiglio comunale del 2 aprile. “Le dichiarazioni del Romanazzo sono gravissime. Quindi io non capisco e non mi so ancora spiegare, come mai sono venute fuori quelle
dichiarazioni così forti”. A tal proposito, va ricordato che Vito Punzi, durante la seduta consiliare chiese, viste le dichiarazioni espresse dal Romanazzo circa la visione in commissione di determinati verbali, che gli stessi, fossero inoltrati in Procura insieme al verbale del consiglio comunale. “Visto che Maurizio Romanazzo dice di essere in possesso di questi verbali, renderà conto di chi l’ha prodotto quel verbale, perché, se non mi producono questo documento che dicono di aver visionato, io chiederò spiegazioni e chiederò l’intervento nelle sedi istituzionali giuste, in quanto trattasi di dichiarazioni gravi. Visto che sono state fatte queste dichiarazioni, adesso vengano fuori”.
Punzi chiede un’assunzione di responsabilità a fronte delle dichiarazioni rese in consiglio e rammenta che se l’ente Provincia non ravviserà alcun vizio, dissipando così i dubbi delle minoranze, la Ditta Reale avrà l’autorizzazione e la determina che aveva diritto ad avere, e l’Amministrazione secondo quanto è previsto dalla legge, rispetterà la volontà dell’imprenditore, in quanto la preoccupazione della maggioranza è legata esclusivamente al fatto che vi sia una autorizzazione legittima, che si rispettino i termini di legge e che si rispetti l’ambiente.
Verificati questi punti, Punzi dichiara che il signor Reale avrà diritto ad aprire l’azienda, perché per Montemesola potrebbe significare indotto, occupazione e ricchezza.
Se poi ci sono altri aspetti, che la giustizia dovrà eventualmente decidere in base alle indagini, “e non è lavoro che compete a noi” sottolinea Punzi, “noi fino a quel momento non sapremo e non potremo giudicare le persone che non sono state giudicate da chi è preposto a farlo”. “E’ questa la cosa inquietante” incalza il Sindaco “Perché questo dimostra ancora una volta che la politica a Montemesola si fa sulle chiacchiere e sulle parole buttate al vento e si fa soprattutto sulla scorta di supposizioni, giusto per il gusto di ostacolare la macchina amministrativa” e continua con una nota critica “A questo non si può non collegare un atteggiamento dei signori dell’opposizione a cui si è aggiunta anche il consigliere D’Erchie, che in campagna elettorale era distante e lo ha detto gridando con la sua lista, dai vecchi metodi di Romanazzo e Marangi, e che poi invece in consiglio non fanno altro che prendere le stesse decisioni. Anzi, sembrerebbero molto vicini invece a posizioni che nulla hanno a che fare con il presente. Noi ancora oggi non ci spieghiamo come mai non si prende una posizione netta, rispetto al disastro che hanno combinato negli anni passati le amministrazioni” e con questo Vito Punzi si ricollega al secondo punto trattato in quel consiglio comunale del 2 aprile, ovvero la pronuncia di irregolarità da parte della Corte dei Conti, che ha caratterizzato l’intervento in seduta consiliare, dell’Assessore alle finanze, la dottoressa Antonia Massafra.
Punzi sostiene che non è giusto addossare le responsabilità delle difficoltà in cui versano le casse del comune da prima del suo insediamento, alla sua amministrazione senza tener conto che si tratta di mera responsabilità politica. “Non devono esimersi dalle responsabilità politiche” dichiara Punzi in riferimento all’intervento del consigliere di minoranza, nonché ex sindaco Franco Marangi, il quale dichiarò in consiglio che la colpa non è da attribuire solo a chi i debiti li procura, ma anche a chi non è capace di farvi fronte.
“La dottoressa Massafra ha dato una lezione di come effettivamente si gestisce un paese, e di come si ha rispetto dei cittadini, di come si prendono di petto le situazioni. Questa è la lezione di vita, amministrativa e professionale della dottoressa Massafra in consiglio comunale” spiega il sindaco e prosegue “Quando la Corte dei Conti ha rilevato che quei debiti non potevano più essere coperti dall’alienazione dei beni, questa è un’alchimia che è stata inventata dalla giunta Marangi con l’allora responsabile probabilmente, che gestì la relazione della ricognizione dei contenziosi, definendo quella massa di debiti, debiti fuori impegno che nel vocabolario amministrativo non esiste. Oggi per affrontare il disastro che loro hanno fatto negli anni, bisogna muoversi affrontando con un piano di risanamento serio. Faremo chiarezza con i cittadini” e con una nota di orgoglio parla delle promesse fatte ai cittadini, in corso d’opera, quali la rimessa della Villa Comunale, piuttosto che la sistemazione della pavimentazione del centro storico.
L’amministrazione Punzi dunque, da quanto questi sostiene, sta tenendo fede a quanto promesso ai cittadini, e l’intento è quello di difendere la maggioranza e chiarire la sua posizione in riferimento al ruolo istituzionale ricoperto.
Elena Ricci