ILARIA CUCCHI. “Mi manca quel tossico di mio fratello. Mi manca tanto”

ILARIA CUCCHI. “Mi manca quel tossico di mio fratello. Mi manca tanto”

Stanotte ho avuto una sensazione di smarrimento. Mi sono svegliata di soprassalto in preda all’angoscia: oh Dio!!!! Dov’è Stefano!!??

Caspita, Stefano è morto. Per un attimo mi sono quasi sentita rassicurata. Stefano è morto, mi sono detta, nulla può più accadere perché già tutto è successo. La sua vita è finita.

Ma quello stato d’ansia ha aperto i ricordi. Quella sensazione di vuoto mista a paura, se non terrore, mi ha fatta ritornare al 2007.

Stefano era improvvisamente scomparso. Dopo uno due tre giorni nei quali non avevamo di lui alcuna notizia, il mio pensiero corse alla legione straniera. Non avevamo proprio alcun motivo di pensare alla legione straniera. Non avevamo neppure idea di cosa esattamente fosse. Ma io sentivo che lui era lì. Ero pazza? Eppure io lo sentivo.

Iniziammo a telefonare, cercare, contattare… fino a quando, giorni più tardi, da una voce imbarazzata capimmo che effettivamente lui era lì.

Non ci venne detto nulla però. Ma, ad una settimana dalla sua scomparsa, Stefano mi telefonò.

Si trovava alla stazione termini: “Vienimi a prendere!”. “Ma che fine hai fatto??!! Ti rendi conto che non abbiamo tue notizie da una settimana!!??” … “Dai Ila… vienimi a prendere… dai!”

Andai subito a prenderlo, di corsa, tanto arrabbiata quanto rassicurata e felice di poterlo di rivedere. Era lì. In piedi che mi aspettava. Tutto sporco ed anche maleodorante. Era un tossico. Uno di quelli che si vedono barcollare alle stazioni ferroviarie, appunto.

Lo presi subito con me e lo feci salire nella mia auto. Dovevo fare numerose commissioni ed incontrare persone per lavoro. Non mi vergognavo di lui. Pur manifestandogli tutta la mia rabbia, in cuor mio ero tremendamente felice di averlo di nuovo con me. Quel tossico sporco e maleodorante era al sicuro con me.

Ed io non mi curavo proprio degli sguardi perplessi ed un po’ tra l’intimorito e lo schifato dei miei interlocutori. 
Lui era con me e mi seguiva come un cagnolino, tranquillo, sereno. 

Mio fratello.

Quello che nei tempi migliori mi veniva a trovare tutte le domeniche per stare a pranzo con la mia famiglia e per trattenersi a parlare tutto il pomeriggio con me.

Quello che non mi faceva sentire mai sola. Mio fratello.

Mi manca quel tossico di mio fratello…

Mi manca da morire…

Dal profilo facebook di Ilaria Cucchi

viv@voce

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