TARANTO. In arrivo il concerto del 1° maggio
Restituire alla città un’alternativa all’acciaio
Una città per la quale si possa sperare in futuro migliore, che possa avere alternative alla vessazione dell’industrializzazione spietata.
Queste le tematiche sulle quali sarà incentrato il concerto del 1° maggio di Taranto, che solo lo scorso anno, ha toccato oltre 70 mila presenze. L’evento organizzato dal comitato ‘Lavoratori e Cittadini Liberi e Pensanti’, quest’anno si intitola “Futuro? Ma quale futuro?”, e come lo scorso anno sarà caratterizzato da due momenti differenti: un convegno di apertura, al quale sono invitate tutte le associazioni che conducono la stessa lotta del comitato, e poi tanta buona musica con artisti degni di nota, tra cui per citarne qualcuno, Afterhours, Diodato, Sud sound system, Paola Turci e molti altri.
L’evento è stato presentato stamattina alla stampa da alcuni portavoce del comitato, i quali hanno voluto precisare, che il tutto è frutto di autofinanziamenti degli stessi e di liberi contributi di cittadini e commercianti. Inoltre, per chi volesse, è possibile avvicinarsi al comitato visitando il loro sito web e procedendo con le forme ufficiali.
Si spera in una partecipazione come quella dello scorso anno, invitando tutta la cittadinanza a contribuire con nuove idee per dare una svolta a questa città. Il primo passo è stato fatto nelle scuole medie e superiori, coinvolgendo gli studenti che si cimenteranno in un concorso di arti visive, durante il quale, attraverso le immagini, dovranno descrivere il futuro che desiderano per la loro città; e poiché i giovani sono il futuro, si auspica che da loro possa venir fuori una bella idea da concretizzare. L’aspetto che bisogna evidenziare, è che non c’è alcun tipo di monetizzazione dietro questo evento, in quanto coperte le spese di organizzazione, i fautori devolveranno le somme restanti all’ospedale ‘Moscati’.
Un piccolo grande gesto, per alleviare le sofferenze di tutti quei tarantini, che per quanto riguarda la loro salute, portano addosso i segni dell’industria. “Quello che non fa la sanità pubblica con i soldi pubblici, lo facciamo noi cittadini” dice uno dei portavoce. La questione sanitaria è molto sentita dal comitato. Lo scorso anno il convegno di apertura del concerto era incentrato sulla campagna di informazione “Taranto rischio sanitario”, un rischio che oggi è diventata un’emergenza sanitaria.
I portavoce spiegano che è inaccettabile sentirsi dire che a Taranto ammalarsi di cancro sia normale. Taranto merita di più, merita un futuro ecosostenibile, poiché la vocazione industriale è stata solo un fallimento, che oltre a tanta disoccupazione, ha portato la terribile malattia nella maggior parte delle famiglie tarantine.
Dimostrare che Taranto può essere libera dalla grande industria, accendendo un riflettore sulle bellezze della città, perché Taranto non ha solo i camini: Taranto ha una storia, ha una cultura, ha il mare. Il primo maggio non è solo del comitato dunque, è di tutti. Di tutti quei cittadini che stanno mostrando grande vicinanza e sostegno all’evento.
Una bella coesione, che spesso si lascia desiderare, un senso di unità fuori dal comune. E se vogliamo, già questa unità è un’alternativa; un inizio per una lotta sana, pulita, che porti al cambiamento che i tarantini chiedono, ma soprattutto, che questa città merita.
Elena Ricci